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Il sindaco De Capitani e la vice Lombardi a Roma per reclamare il ponte Pescate-Bione

Ieri l'incontro nella sede Anas nel quale sono state illustrate novità strutturali: «Un confronto proficuo, ci hanno assicurato che la nuova opera è già stata inserita tra quelle da realizzare in vista delle Olimpiadi del 2026. Ma terremo alta l'attenzione»

Il sindaco Dante De Capitani e la sua vice Miriam Lombardi a Roma per reclamare il nuovo ponte tra Pescate e il Bione. Dopo la clamorosa protesta di sabato 6 luglio con la chiusura dell'ingresso al Manzoni, ieri il primo cittadino ha raggiunto la sede centrale di Anas nella capitale allo scopo di fare il punto sull'opera ribandendo l'intenzione di mettere in campo nuove iniziative nel caso di ulteriori proteste. De Capitani e Lombardi hanno parlato di un incontro utile e costruttivo.

Protesta a Pescate con chiusura del ponte sabato mattina: lunghe code intorno alla SS36

«Venerdì 26 luglio insieme al vicesindaco Miriam Lombardi, mi sono recato a Roma alla sede centrale di Anas, dal Direttore generale Massimo Simonini per discutere il progetto del nuovo ponte Pescate-Lecco Bione - ha fatto sapere questa mattina Dante De Capitani - Si è rivelato un  incontro molto proficuo, chiaro e schietto, senza peli sulla lingua  come piace a me. Oltre all'ingegner Simonini erano presenti Domenico Cimino della segreteria e Dino Vurro neo promosso responsabile generale nazionale delle nuove opere di Anas. È stato un colloquio durato oltre un'ora in cui sono state analizzate tutte le procedure e i passaggi tecnici fin qui compiuti, ben noti all'ingegner Vurro in quanto fino ad aprile scorso  responsabile area Nord Ovest di Anas, e le caratteristiche del nuovo ponte alla luce del progetto esecutivo in fase di predisposizione. Simonini mi ha assicurato che Anas ha già inserito il nuovo ponte nel novero delle opere da realizzare in vista delle Olimpiadi del 2026».

Le caratteristiche del nuovo ponte: una struttura potenziata, ma i costi triplicano

L'ingegner Vurro ha illustrato ai due amministratori pescatesi le caratteristiche del nuovo ponte che sarà in acciaio, ad unica campata e col progetto variato rispetto all'ultima proposta e cioè non più ad una sola corsia di marcia da 3,75 metri ma a due corsie verso Lecco con la possibilità tramite due rotonde da realizzare a Lecco e Pescate di farlo diventare anche a doppio senso in caso di emergenze.
«Oltre a queste due corsie ci sarà una pista ciclopedonale di 3 metri di larghezza come richiesto a suo tempo dal comune di Pescate - aggiunge De Capitani - Altra modifica al progetto originario il fatto che potranno transitare anche tir e autoarticolati a pieno carico essendo un ponte in classe 1 pur se progettato per il  traffico locale. Questi ampliamenti strutturali e di carico passante comporteranno una dilatazione delle spese del nuovo ponte che il progetto esecutivo sta quantificando, passando dagli 8 milioni iniziali ad almeno il triplo. Rimangono invariati i percorsi e cioè il nuovo viadotto partira dalla sommità dello svincolo in salita del Ponte Manzoni entrando sulla destra nel parco Addio Monti dall'attuale cancello e li affiancherà il percorso del ponte Manzoni fino a congiungersi con la viabilità di Lecco-Bione. Mi hanno fatto avere una copia del progetto, ma in forma riservata in quanto possibile di ulteriori modifiche, affinché possa esprimermi su eventuali altri interventi di miglioramento».

«Traffico veicolare non più sostenibile»

«L'ingegner Vurro alla fine dell'incontro mi ha espresso il suo dispiacere per le critiche da me ricevute in ordine alla tempistica del progetto - aggiunge De Capitani - assicurando di aver sempre fatto il massimo, e l'ingegner Simonini mi ha assicurato che il collega Vurro seguirà costantemente il percorso dell'opera e che provvederà ad informarmi sui passaggi successivi chiedendomi collaborazione per indizione delle conferenze dei servizi per il benestare degli enti paesaggistici. Dal canto mio ho fatto presente che le mie critiche e prese di posizione per il dilatarsi dei tempi tecnici sono dovute ad una condizione di traffico veicolare non più tollerabile che avevano bisogno anche di prese di posizione forti per fare breccia nei piani alti di Anas».

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