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Infortuni e morte bianche: quando lavorare non è più sicuro

«E’ necessario passare di un livello del rispetto della normativa vigente, a un vero salto di qualità. Una cultura della prevenzione e la sicurezza che includa anche il lavoro con gli studenti a scuola»: così Enzo Mezagna, presidente del comitato consultivo provinciale INAIL Lecco

Gli infortuni sul lavoro in Italia, dopo cinque anni di calo, hanno iniziato a crescere di nuovo: i dati pubblicati dalla “Fondazione studi dei consulenti sul lavoro” in occasione della XV Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro così lo dimostrano. Sono 4894 i lavoratori che nel 2016 hanno subito infortuni tali da comprometterne gravemente la salute e la possibilità di lavorare. A questi si aggiungono 842 morti bianche. Il trend nella nostra provincia, invece, offre un panorama sopra la media, in quanto a prevenzione e adeguamento alla regolamentazione.

Lecco gode di una situazione migliore rispetto alla media italiana

A Lecco, una delle provincie più sicure d'Italia, i dati dell'INAIL Lecco parlano di una diminuzione degli infortuni pari al 4%. 3750 (agosto 2016) contro 2350 (agosto 2017). Il dato dipende sicuramente dalla certificazione e adeguamento alle norme che le imprese lecchesi rispettano maggiormente in confronto ad altre provincie italiane. Rimane però invariato il numero di morti bianche:4 nel 2017 come nel 2016.

Secondo Inail- Aicq, nel "Quaderno dell’osservatorio Accredia”, dedicato alla sicurezza sul lavoro, è dimostrato che si verificano meno infortuni nelle imprese certificate. “Il passaggio da un livello di sicurezza base a un livello di sicurezza certificato comporta, infatti, una riduzione di circa il 16% degli infortuni, che nel 40% dei casi sono meno gravi rispetto a quelli che avvengono nelle aziende non certificate” è quanto emerso da questo osservatorio, presentato nella conferenza stampa in preparazione dei festeggiamenti del Primo Maggio.

Anche se c'è da essere contenti per una Lecco che ancora una volta si distingue rispetto alla media italiana, in questo caso per l'attenzione alla sicurezza sul luogo di lavoro, la situazione è tutt'altro che superata. C'è ancora molto da fare nella prevenzione, non solo degli infortuni e, ovviamente, morti, ma anche delle malattie derivanti dal lavoro, che ha invece visto un incremento a Lecco.

Inail- Aicq nel “Quaderno dell’osservatorio Accredia”

Secondo questo studio, Lecco non è fra le provincie del Nord che nel 2018 rilevano un'importate crescita nell’attenzione al tema della sicurezza sul lavoro con imprese certificate alla regolamentazione (BS OHSAS 18001). E' da notare però che, secondo i dati dello stesso INAIL, il fatto che Lecco abbia iniziato già da prima i processi di certificazione sta mostrando risultati. Michele Fedele, nuovo presidente del comitato consultivo INAIL Sondrio, conferma l’andamento virtuoso e positivo sia della provincia di Sondrio che di quella lecchese in quanto agli infortuni e i morti, non in quanto alle malattie che crescono. “Servono più alleanze lavoratori-imprese”

Troppi infortuni nelle fabbriche: alla "Fiocchi" si sciopera per un'ora

In occasione sia della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, che dei consueti festeggiamenti del Primo Maggio, anche le sigle sindacali si son fatte sentire a Lecco con lo sciopero di un'ora nella giornata del 26 aprile per i troppi infortuni che ancor'oggi si presentano nelle fabbriche.

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