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Entra nel vivo il Lecco Mountain Festival: serate sull'alpinismo, ultra trail e rampega boulder

Iniziata la quattro giorni di eventi dedicati alla montagna. Pontiggia e Gaddi: «Per il 2020 pensiamo già a una corsa di 270 km tra le vette e il lago»

Lecco capitale della montagna e dell’alpinismo. Si è aperto ieri con la presentazione alla stampa e la prima serata a tema, il “Lecco Mountain Festival” in programma dal 10 al 13 ottobre: quattro giorni di appuntamenti, incontri, grandi ospiti, street food, l’edizione zero di Utlac (la Ultra Trail dei sentieri delle Grigne) e il Rampega Boulder.

«Siamo felici di dare inizio a un evento pensato per unire la tradizione lecchese con quella dell’alpinismo internazionale, promuovendo così un concetto “glocale” di passione per la montagna, inserendo l’importante esperienza del nostro territorio in uno scenario internazionale - ha spiegato Nicola Pontiggia, presidente del Festival - Insieme alla celebrazione delle grandi scalate con il Premio Stile Alpino, ci sarà spazio anche per l’agonismo, penso in particolare all’edizione zero dell’Ultra Trail delle Grigne e al ritorno dopo tre anni della Rampega Boulder».

L’appuntamento con l’impegnativa corsa lungo un tragitto di ben 37 chilometri tra lago e montagne fino a Esino Lario è per domani, sabato 12 ottobre, con partenza alle ore 9 da piazza Garibaldi a Lecco dove verrà allestito il campo base. Saranno presenti anche due campionissimi del calibro di Francesca Canepa e Oliviero Bosatelli.

«Stiamo già avendo un grande numero di adesioni a partire proprio dall'edizione zero dell’ultra trail “Utlac” - ha commentato Andrea Gaddi, direttore artistico del Festival - Per il prossimo anno vogliamo organizzare una gara lungo un percorso di ben 270 chilometri lungo l’anello montano del Lario, per far conoscere e promuovere sempre di più le nostre montagne e il lago». Un percorso sul modello della Tor de Geants che si svolge in Val D’Aosta, con partenza e arrivo a Lecco dopo aver circumnavigato il lago di Como per un totale di 4 giorni e 90 ore di gara. «Promuovere il nostro territorio, lo sport, le montagne e il turismo saranno sempre le parole d’ordine - ha aggiunto Gaddi - Ma non solo, un aspetto importante che già riguarda questa edizione zero di 37 chilometri riguarda l’ambiente. Si tratta infatti di una corsa senza plastica, senza elicotteri, con cibi a chilometro zero, totalmente all’insegna della sostenibilità».

Una corsa di 37 chilometri all'insegna del "Total green"

Anche per questo impegno green, l’ultra trail “Utlac” ha ottenuto il sostegno di uno sponsor importante come Cobat, il Consorzio nazionale Raccolta e Riciclo con sede a Roma e guidato dal lecchese Giancarlo Morandi. «Già in passato Cobat aveva sostenuto eventi sportivi importanti come la gara di sky running Kima in Valtellina, e ora, visto l’impegno “total green” abbiamo deciso di dare il nostro apporto agli amici del Lecco Mountain Festival per organizzare l’ultra trail Utlac - ha fatto sapere il presidente Morandi - Il nostro Consorzio si occupa infatti da 30 anni di difesa dell’ambiente e di economia circolare, avviando al riciclo batterie, Raee e altri rifiuti tecnologici. Crediamo giusto promuovere sempre di più una cultura green in nome della sostenibilità, eventi come questo vanno nella direzione giusta, coinvolgendo molte persone».

Altro evento agonistico di richiamo sarà la Rampega Boulder che torna in città con il sostegno di Gamma e Uoei. I palazzi del centro si trasformeranno per un giorno in pareti di arrampicata per appassionati di varie età. Anche in questo caso l’appuntamento è per sabato 12 ottobre in piazza Garibaldi dalle ore 11 alle 18. «Appena ci hanno proposto di partecipare al Lecco Mountain Festival abbiamo aderito con entusiasmo, tornando così a riproporre lo street builder in città dopo l’edizione del 2016 - ha sottolineato la coordinatrice Sara Anghileri - Abbiamo già 150 pre-iscrizioni, ma sarà possibile dare i propri nominativi anche sul posto sabato mattina. Verranno allestite ben 35 postazioni dove poter arrampicare, con quattro livelli di difficoltà e 4 ore di tempo fino alle fasi finali delle 17.30 con i migliori concorrenti. La nostra finalità è quella di far conoscere questo sport a sempre più persone, coinvolgendo la città in questa arrampicata urbana».

Altri numeri importanti sono infine stati snocciolati anche da Pontiggia e Gaddi: «In questa prima edizione avremo oltre 1.000 persone coinvolte, tra cui 300 volontari di Lecco e della Valsassina, senza dimenticare l’importante contributo del comune di  Esino Lario. Stiamo già pensando anche al 2020: il prossimo anno il Lecco Mountain Festival durerà una settimana».

Alla presentazione è intervenuto anche l'assessore allo Sport del Comune di Lecco, Roberto Nigriello, ringraziando gli organizzatori dell'evento e sottolineando l'importanza della preziosa sinergia tra i diversi soggetti ed enti locali che hanno voluto sostenere la manifestazione.

Intanto entra nel vivo la prima edizione, arricchita anche da tre serate dedicate a imprese, storie e personaggi dell’alpinismo lecchese, e a grandi nomi dell’alpinismo internazionale, con la presenza di un ambassador del Premio Stile Alpino. Ecco i temi trattati nella prima serata di ieri.

La serata d'esordio

Giovedì sera in sala Ticozzi si è tenuto il primo grande appuntamento sul tema “Alpinismo Lecchese”, format che annualmente ripercorrerà le tappe e le ricorrenze delle conquiste alpinistiche dei protagonisti lecchesi (del passato ma anche dei tempi più recenti), ricordando le imprese e i sogni degli uomini che le hanno compiute, consolidando il nome della città di Lecco come arena di predestinati. La serata ha accolto i protagonisti e i compagni di cordata, con intermezzi di filmati storici, scatti fotografici d'autore, teaser e video inediti. A condurre l’incontro è stato Marco Albino Ferrari, noto esperto di montagna e di storia dell’alpinismo, autore di pluripremiati libri di settore e già direttore delle riviste Meridiani & Montagna e Alpi. Ecco, di seguito, i temi che sono stati trattati.

Vittorio Ratti e Gigi Vitali: La grande cordata Nel 1939 la cordata lecchese Ratti-Vitali conquistò la parete Ovest dell’Aiguille Noire de Peuterey. È stato il culmine di un sodalizio tra due fortissimi arrampicatori che, silenziosamente e lontano dai riflettori dell’epoca, avevano conquistato pareti tecnicamente difficili nelle Alpi e nelle Grigne.

Prima invernale alla via delle guide al Crozzon di Brenta: Nell’inverno 1969, i fratelli Antonio e Gianni Rusconi di Valmadrera, con Roberto Chiappa e Gianluigi Lanfranchi hanno compiuto la prima invernale della Via delle guide al Crozzon di Brenta, la via aperta dal leggendario Bruno Detassis nel 1935. Una parete alta mille metri, verticale e strapiombante che li ha respinti numerose volte prima di concedere ai quattro alpinisti la loro occasione, dopo aver trascorso una decina di giorni sulla montagna, con temperature di -30°C.

Sui giganti di granito: Il 1989 è stato uno degli anni più prolifici per l’alpinismo su roccia nel gruppo del Masino e della Val Bregaglia, luoghi in cui risiedono i più ambiti giganti di granito delle Alpi Centrali. Le imprese di Tarcisio Fazzini e Norberto Riva, di Paolo Vitali e Sonja Brambati. A chiudere l’evento il ricordo di uno dei capolavori del passato: compie 60 anni la prima ascensione del Picco Luigi Amedeo, ad opera di Nando Nusdeo e di Vasco Taldo.

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