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“La libertà è la mia patria”: a Lecco Lee Cheuk-yan, testimone di piazza Tienanmen

L'attivista agli alunni delle scuole superiori: «Ho speso la mia vita per la democrazia, ma l'obiettivo non è ancora raggiunto»

Auditorium della Casa dell’economia gremito sabato mattina per l’incontro “La libertà è la mia patria. Da Piazza Tienanmen a Hong Kong” che ha avuto come ospite Lee Cheuk-yan, politico e attivista sociale, testimone d’eccezione di quanto accadde 30 anni fa a Piazza Tienanmen. Ben 400 gli studenti delle scuole superiori di Lecco che hanno accolto l’invito del Liceo Leopardi per approfondire le tematiche legate a quanto avvenne a Piazza Tienanmen il 4 giugno 1989, una tragica pagina della storia recente che il governo cinese ancora oggi non riconosce.

«Chiunque a Hong Kong conosce quanto è successo, in Cina nessuno - sottolinea Lee Cheuk-yan - Il potere dello Stato cinese è tale da tenere tutti all’oscuro. In Cina se cercate su Google "4 giugno" non si trovano informazioni». E le violenze a danno di chi si batte per la democrazia purtroppo continuano ancora oggi, come dimostra il pestaggio di cui è rimasto vittima proprio nei giorni scorsi Albert Ho, avvocato e politico, direttore del “Museo 4 Giugno”, che in un primo momento doveva essere l’ospite di questo ciclo di incontri organizzato dalla rivista Tempi. «Sono triste nel constatare che ho speso tutta la mia vita per la democrazia, ma ancora non abbiamo ottenuto questo obiettivo» - commenta amaramente Lee Cheuk-yan, che con grande disponibilità ha infine risposto alle tante domande del pubblico. 

La preside Perossi, Liceo Leopardi: «L'incontro ha aiutato i ragazzi ad avere una maggiore coscienza di ciò che accade nel mondo»

«Siamo davvero grati di avere avuto questo testimone d’eccezione - dichiara Paola Perossi, preside del Liceo Leopardi, che ha organizzato l’incontro insieme alla rivista "Tempi", al Centro Culturale Alessandro Manzoni e all'associazione culturale Esserci -. Con la sua presenza ha testimoniato la grandezza di chi esce dai propri interessi personali e lotta per il bene comune, trasmettendo ai ragazzi un grande entusiasmo. Questo incontro li ha sicuramente aiutati ad alzare lo sguardo e ad avere una maggiore coscienza di ciò che sta accadendo nel mondo».

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