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Domenica, 28 Aprile 2024
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Rischio caldo intenso, Ats Brianza: "Costruiremo anagrafe della fragilità"

Presentato il per la gestione ondate di calore 2023. Il direttore generale Scarcella: "La rete allestita con tutti i soggetti ci consentirà di affrontare qualsiasi tipo di emergenza"

L'estate entra nel vivo e Ats Brianza si prepara ad affrontare le ondate di calore e i loro effetti sulla popolazione più fragile. È stato infatti redatto il Piano per la gestione ondate di calore 2023, con la creazione di una rete che servirà nell'immediato futuro ad affrontare qualsiasi tipo di emergenza.

Alla presentazione, svoltasi martedì pomeriggio negli uffici di Ats Brianza a Lecco, hanno partecipato il direttore generale Carmela Scarcella, il direttore sanitario Aldo Bellini, il direttore sociosanitario Antonio Colaianni, Roberto Rossi e Luca Cavalieri d'Oro della Struttura complessa Epidemiologia.

"Serve uno scambio di informazioni"

"Si tratta di uno strumento di prevenzione presentato per la prima volta nel 2004 a seguito dell'estate impegnativa del 2003 che produsse un'alta mortalità soprattutto fra gli anziani - spiega il direttore Carmelo Scarcella - Significa in primo luogo identificare la fascia di popolazione che può soffrire di più le ondate di calore, dunque avere informazioni di carattere sanitario e sociale. Ats ha effettuato un'opera di stratificazione della popolazione per cittadini che vedono convergere su di loro fattori di rischio sia sanitari sia sociali. Concorrono fattori quali il reddito molto basso, le condizioni abitative, il supporto di un contesto famigliare che può essere presente o meno. Da qui parte la progettualità con un'azione di monitoraggio della fascia più fragile, che deve essere presidiata da amministrazioni comunali e associazioni di volontariato. Il nostro compito è poi coinvolgere le istituzioni sanitarie e sociosanitarie nella tutela dei cittadini ma anche dei lavoratori, in particolare quelli per cui è prevista un'attività fisica importante con uno stress elevato: il calore rafforza la condizione di stress. Altre figure da coinvolgere sono i medici di medicina generale. Richiamiamo tutti a maggiore attenzione, ma allo stesso tempo a fornire informazioni utili".

Tutto questo servirà a creare un database fondamentale per Ats. "Stiamo maturando la decisione di istituire una banca dati della fragilità, a prescindere dal caldo - specifica Scarcella - Si tratterà di uno strumento permanente che si arricchirà di ogni elemento utile a individuare le persone che vivono in condizioni di fragilità, importante per affrontare qualsiasi tipo di emergenza; pensiamo alla pandemia, in cui il problema più grande è stata la domiciliarità. Necessitiamo di uno strumento che consenta di lavorare con precisione e stare più attenti alle condizioni di fragilità".

La difficoltà più grande al momento per Ats è non riuscire a individuare tutti gli aspetti legati a una persona potenzialmente fragile, anche quelle già raggiunte dall'assistenza sanitaria domiciliare: "Non conosciamo il contesto sociale e famigliare - prosegue il direttore generale - Speriamo che queste informazioni possano integrarsi in futuro con le case di comunità. Dei 139 comuni di Ats Brianza solo una decina hanno contribuito a fornire informazioni utili a costruire il profilo di fragilità dei cittadini".

Dirigenti di Ats Brianza da sinistra Bellini Colaianni Scarcella Rossi e Cavalieri d'Oro

Richiesta di collaborazione ai comuni

Le condizioni meteo combinate, temperatura/umidità, sono consultabili dal sito di Ats Brianza. "La predisposizione del piano ha come scopo l'individuazione del target di popolazione più sensibile - spiega Roberto Rossi - Molte delle nostre energie vengono spese a informare tutti i cittadini e gli attori presenti sul territorio e fornire dettagli sui pericoli, per impedire lo sviluppo di conseguenze negative: inviamo il Piano di emergenza caldo a prefetture, Asst, associazioni, comuni e uffici di piano, oltre a materiale informativo a centri diurni disabili, centri socioeducativi, Rsa. Chiediamo ai comuni di fornire l'elenco dei cittadini che rispondono ad almeno uno dei fattori di rischio. Dopo tre giorni consecutivi di bollino rosso nelle previsioni di caldo inviamo a tutti gli operatori coinvolti un'allerta".

"Abbiamo sviluppato tre livelli di rischio (medio, medioalto e alto) - chiarisce Luca Cavalieri d'Oro - così da connotare la condizione individuale con le informazioni raccolte. Nella costruzione dell'indice di rischio consideriamo l'età inferiore a un anno o superiore ai 75, il numero di ricoveri ed esenzioni, di patologie croniche, long covid, i farmaci consumati. Al momento ad alto rischio è meno dell'1% della popolazione, medioalto il 9% e medio il 19%".

Sullo stesso piano l'intervento del dottor Bellini: "Abbiamo un'enorme mole di informazioni, ci manca l'aspetto di vulnerabilità sociale, come la possibilità per un individuo di avere supporto da parte della famiglia e altri soggetti. Diamo informazioni ai medici di medicina generale e ci aspettiamo di ottenere informazioni di ritorno".

Occhi puntati anche sulle strutture. "Le Rsa ospitano persone fragili e anziani con età media sopra gli 80 anni, lì si concentrano le fragilità - sono le parole di Antonio Colaianni - Le strutture sono certamente dotate di aria condizionata, ma gli operatori che sono a stretto contatto con gli ospiti devono imparare a riconoscere sintomi precoci legati all'ondata di calore, spesso fraintesi con sintomi di patologie in essere. Altro fattore importante è che non ci siano sbalzi di temperatura eccessivi. Via mail raggiungiamo tutte le strutture socioassistenziali oltre le Rsa, in tutto centinaia. Ciò che più conta è che si tratti di una rete bidirezionale".

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