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Una palestra per i detenuti della Casa circondariale di Pescarenico

Attrezzature donate da Riva Di Vivo in ricordo del marito. Presentato con l'occasione il nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Lecco

Si è svolta giovedì, alla Casa circondariale di Pescarenico, la presentazione della donazione di attrezzature da palestra per l'attività fisica effettuata dalla signora Rita Di Vivo ai detenuti della struttura. In questo modo, insieme ai figli Francesca e Luca, la signora ha voluto ricordare il marito, e padre, Ciro Cesarano, imprenditore e politico di Cinisello Balsamo.

Alla celebrazione ha presenziato il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna di Rosa che con la propria allocuzione ha chiuso gli interventi del direttore della Casa circondariale di Pescarenico Antonina D'Onofrio, del sindaco di Lecco Virginio Brivio, del Garante regionale dei diritti dei detenuti Carlo Lio e del Garante locale dei diritti dei detenuti Marco Bellotto. Alla presentazione hanno partecipato anche il comandante, Commissario coordinatore della Casa Circondariale Giovanna Propato, don Marco Tenderini e i collaboratori del Garante comunale dei diritti dei detenuti, Lucia Buizza, Micaela Furiosi e Paolo Casu, nonché i detenuti della Casa circondariale.

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La donazione esprime attenzione nei confronti della realtà delle strutture di detenzione, supporta la possibilità di creare attività di recupero e condivisione e favorisce lo sviluppo della pratica dell'attività fisica che, in un contesto di detenzione, risulta essere di grande importanza. Le attrezzature saranno distribuite nei diversi reparti e sezioni del carcere, che ricaveranno spazi al loro interno, per facilitare un clima favorevole al recupero dei detenuti, che passa anche attraverso attività di svago e ricreazione sportiva.

L'inaugurazione è stata anche l'occasione per presentare il nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Lecco Marco Bellotto, nominato lo scorso 22 marzo.

Chi è Bellotto

Nato a Torino nel 1965, risiede a Lecco dal 2008; psicologo e psicoterapeuta a orientamento interattivo-cognitivo, si è formato negli ambiti della devianza, della criminalità e della psicologia clinica. Ha sviluppato esperienze e competenze nell'intervento psico-sociale nell'ambito delle dipendenze, della criminalità minorile, della marginalità sociale e nel lavoro con la comunità territoriale. Dal 2005 al 2012 ha operato come psicologo consulente presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti" di Torino. Dal 2000 collabora con l'Associazione Comunità Il Gabbiano in qualità di psicologo psicoterapeuta e come operatore territoriale in progetti di welfare di comunità. Dal 2012 è componente del Tavolo lecchese per la Giustizia Riparativa e dal 2014 è componente del Forum Salute Mentale di Lecco.

Il momento di giovedì ha inoltre consentito di avviare un percorso di collaborazione tra la Casa Circondariale, il Garante regionale dei diritti dei detenuti Carlo Lio, che svolge anche le funzioni di Difensore civico, il Garante comunale dei diritti dei detenuti Marco Bellotto e il suo gruppo di lavoro, nella logica della giustizia riparativa. Il tutto nel pieno rispetto dei principi normativi sanciti dall'articolo 27 della Carta Costituzionale e dell'Ordinamento Penitenziario.

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