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Pescato nell'Adda un pesce siluro di 42 chili

Catturato di recente un altro grosso esemplare con uno svasso in pancia. L'allarme della Fipsas: «Sono tanti, sempre più a rischio la fauna ittica autoctona»

Una mole impressionante, e il peso parla chiaro: ben 42 chilogrammi. Un pesce siluro da record (per i nostri territori) è stato pescato nel fiume Adda a Olginate, e ora la sezione provinciale di Lecco della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee lancia l’allarme: occorre frenare la proliferazione di questi animali per salvare i pesci autoctoni. Il siluro di 42 chili è stato pescato in zona Foppone, poco dopo il ponte pedonale in legno che collega Olginate con il Lavello, dove il fiume crea un’ansa molto bella dal punto di vista ambientale.

Non si tratta di un episodio isolato: un paio di mesi fa un altro pesce dello stesso tipo, ma del peso di 35 chilogrammi, era stato pescato sempre nell’Adda, nella tratta tra lago e fiume poco a sud di Lecco. «In quell’occasione nella pancia del pesce siluro era stato perfino trovato uno svasso intero (un uccello di lago ndr) - fa sapere Stefano Simonetti, presidente della Fipsas di Lecco - Questo da l’idea di quanto questi pesci siano estremamente dannosi per il nostro ecosistema lacustre. Ce ne sono sempre di più, e la fauna ittica autoctona è in grave difficoltà. Il pesce persico, per fare un esempio, è sempre più raro».

Le recenti catture di pesci siluro avvenute soprattutto tra Olginate e Airuno, anche di esemplari femmina carichi di uova, confermano la problematica. «Dobbiamo difendere le nostre specie ittiche, tra cui le pregiate trote marmorate presenti soprattutto nella tratta di fiume al confine con la provincia di Milano, di cui sono ghiotti proprio i pesci siluro - continua Simonetti - dopo averne parlato con il presidente della Regione Attilio Fontana poco prima della sua elezione, nei giorni scorsi siamo tornati a illustrare le nostre preoccupazioni all’assessore all’Agricoltura e Sistemi Verdi Fabio Rolfi che si è dimostrato disponibile ad affrontare la questione. Abbiamo spiegato a Rolfi che come sezioni Fipsas di Lecco, Bergamo e Milano abbiamo pronto un progetto mirato per contenere la proliferazione del pesce siluro a difesa della fauna autoctona del Lario. Ora è il momento di agire, altrimenti tra qualche anno potrebbe non rimanere più nulla dei nostri pesci».

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