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Il Consigliere cacciato attacca De Capitani: «Il sindaco non conosce la democrazia»

Marco Molteni: «Io ho deciso di ragionare con la mia testa su come votare per il bene del paese,ma se la pensi diversamente sei fuori. Vogliono solo che si alzi la mano in Consiglio»

«Volevano solo che io in Consiglio alzassi la mano senza neppure valutare il merito dei provvedimenti. Questa non è democrazia, io sono abituato a ragionare con la mia testa. Quindi hanno deciso di allontanarmi dalla maggioranza. Una scelta che non ritengo giusta e che per me è motivo di delusione e dispiacere». Con queste parole Marco Molteni, 45 anni, eletto nelle file di “Pescate per le Libertà” commenta la sua cacciata dal gruppo di appartenenza che amministra il paese. Un provvedimento preso “senza se e senza ma” dal sindaco Dante De Capitani che si è detto stanco delle continue incertezze di Molteni e del suo comportamento contrario all’operato del resto della maggioranza.

Il sindaco "sceriffo" caccia Consigliere dalla maggioranza

«Io l’ho detto che avrei sostenuto il lavoro dell’ex capogruppo Roberto Redaelli - precisa Molteni - Questo non per essere in contrasto con l’operato dell’Amministrazione, ma semplicemente perché ritengo giusto che un consigliere prima di votare possa essere informato nel merito e possa decidere come esprimersi rispetto ad alcuni provvedimenti. Penso per esempio al tema della multiutily, oppure al confronto su alcune scelte di bilancio che hanno fatto arrabbiare il sindaco nell’ultimo Consiglio portandolo alla mia espulsione dal gruppo. In quel caso avevo ricevuto da soli due  giorni l’ordine del giorno, non avevo gli elementi per valutare e ho deciso di astenermi per poter analizzare nel merito il provvedimento e scegliere cosa fare per il bene dei pescatesi».

Marco Molteni non critica le decisioni amministrative della maggioranza e del “sindaco sceriffo”, ma le modalità con le quali esse vengono prese. «In questi sette anni sono state fatte cose buone per Pescate, e sono dispiaciuto di questo allontanamento perché in sette anni sono sempre stato leale e mi sono impegnato nel mio compito di Consigliere - aggiunge Molteni - Il problema sta nel fatto che c’è però un clima da inquisizione: se non la pensi come De Capitani e i suoi sei fuori. Mi chiedo: è normale essere silurati se si esprime un’opinione? Hanno davvero una strana idea di democrazia. Da ora in avanti non sarò né all’opposizione, né in maggioranza. Semplicemente valuterò di volta in volta come votare i provvedimenti secondo quello che riterrò essere il meglio per il bene del paese».

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