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"Grande Lecco", per Anghileri «discussione interessante»

Il consigliere di "Con la sinistra cambia Lecco": «Tante le tematiche di cui tener conto». E mette al bando i campanilismi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Una discussione interessante ma soprattutto una strada sulla quale incamminarci senza esitazioni, coinvolgendo donne e uomini del nostro territorio, sarebbe bello provare ad utilizzare i prossimi mesi che ci separano dalle elezioni amministrative della nostra Provincia e di tantissime Amministrazioni Comunali per discutere di questi argomenti, da parte nostra aggiungiamo alcune motivazioni e soprattutto alcune necessità che ci paiono prioritarie per le persone che abitano il nostro territorio.

Il ruolo della Provincia che dopo le scelte sciagurate del Governo, non è più né carne né pesce, non è eletta dai cittadini, non ha più le risorse nemmeno per I più elementari compiti che è chiamata a
svolgere, due esempi sono significativi, la mancata manutenzione di scuole e strade. 

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Una popolazione sempre più anziana che necessita di servizi sempre maggiori e che a nostro avviso devono rimanere pubblici e sempre più di qualità, servizi che oggi la stragrande maggioranza dei Comuni della nostra Provincia non sono e non saranno in grado di erogare, non certo per cattiva volontà ma per una “banale” questione economica.

Lo sviluppo urbanistico di questi decenni ha portato a eliminare I confini naturali tra molti Comuni che sono ormai diventati, in molti casi, un unico territorio urbanizzato.

La riduzione della burocrazia e il recupero dell’efficienza amministrativa sono oggi importanti per cittadini e imprese.

Il continuo calo demografico che ci costringerà a discutere di quali scuole primarie tenere aperte e qual invece no.

Certamente se ne possono aggiungere anche altri importante è discuterne apertamente, anche per evitare che il Governo o la Regione ci costringano a fare scelte che rispondono ad altre logiche, basterebbe pensare ai pasticci fatti dalla nostra Regione che ha riorganizzato una serie di servizi sovracomunali accorpandoci di volta in volta con Bergamo, con Monza, con Sondrio, con Varese con scelte veramente incomprensibili e illogiche.

La democrazia è fatta anche di contrapposizione e confronto tra poteri, è del tutto evidente che piccole e piccolissime realtà non hanno nessuna capacità di contrapporsi a scelte operate da Regioni o Governo, la stessa città capoluogo è troppo piccola per potere confrontarsi con le altre città della nostra regione. Nella discussione che si è aperta su questo argomento, la principale motivazione di chi è contrario sarebbe basata sul l’importanza delle cosiddette radici che ognuno di noi ha con il luogo dove è nato e cresciuto, io mi considero un cittadino del mondo ma ho le mie ben salde radici a Lecco e per essere ancora più preciso ad Olate (è il rione di Lecco dove sono nato e cresciuto) che considero il paese più bello del mondo.

Mi piace però sottolineare che il mio legame dura da sempre perché legato alle persone, ai luoghi, alle cose e non certo all’esistenza dell’anagrafe o del comando dei vigili o dell’ufficio tecnico comunale, tutte attività che oggi si possono tranquillamente fare seduti davanti ad un telefonino anche a migliaia di chilometri di distanza.

Avere strade senza buche, la città pulita e servizi efficienti dovrebbe essere la buona amministrazione che deve valere a prescindere dal colore politico, poi ci sono le scelte di prospettiva che riguardano il futuro e questa è “politica” quella che purtroppo sempre più spesso manca nei nostri dibattiti.

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