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Annone Brianza: "Impegno e Solidarietà" replica piccatamente al il Sindaco Colombo

Il gruppo consiliare "Impegno e Solidarietà" di Annone di Brianza replica alle dichiarazioni del Sindaco di Annone di Brianza, Carlo Colombo.

Sull’appalto per la costruzione e gestione di un chiosco il  gruppo consiliare di minoranza di Annone di Brianza "Impegno e Solidarietà", replica alle dichiarazioni del Sindaco di Annone di Brianza, Carlo Colombo, sottolineando come alla minoranza venga riconosciuto il suo ruolo di verifica e controllo; il Sindaco eviti gli attacchi personali e si limiti a chiarire i punti oscuri


Questo è il testo integrale della replica: "Il gruppo consiliare di minoranza, Impegno e Solidarietà, preso atto con stupore di quanto affermato dal Sindaco di Annone, Carlo Colombo, nell’articolo apparso sul quotidiano “La Provincia di Lecco” in data 27 aprile 2014 titolato “Annone, chiosco sul lago: indecenti affermazioni”, richiama il Sindaco a maggior contegno ed al rispetto dei ruoli e delle persone: “Il compito della minoranza in Consiglio Comunale è quello di verificare e controllare l’operato dell’Amministrazione; non ci sembra normale che, ad ogni presa di posizione del gruppo di minoranza, il Sindaco reagisca con toni da censore, prendendola sempre sul personale. Nel Comune di Annone, è ancora consentito manifestare il dissenso? Da parte nostra, non c’è stata alcuna particolare allusione: la nostra presa di posizione risponde né più né meno che alla responsabilità che, come consiglieri di minoranza, sentiamo di avere nel dover segnalare le cose che, a nostro avviso, non vanno bene: così è stato per questo bando che, lo ripetiamo e verrà dimostrato anche durante la seduta del Consiglio Comunale, presenta alcuni aspetti d’ombra e lacune”.

"Mi preme rimarcare - sottolinea Il capogruppo, Patrizio Sidoti - l’importanza del ruolo di verifica che la minoranza deve svolgere: “Il Sindaco Colombo dovrebbe sapere che le minoranze hanno il dovere di segnalare quello che non va, perché anche lui è stato in minoranza prima di diventare sindaco: cosa pretendeva, che il gruppo d’opposizione applaudisse ad un bando di gara fatto così male, che arriva con tempi così stretti e sotto elezioni? Ci pare quasi che la critica se la sia andata a cercare. Il mancato rispetto dell’impegno che il Sindaco Colombo si era assunto: “All’atto dell’approvazione del PGT, proprio su nostre richieste di chiarimento in seguito alle osservazioni che già avevamo presentato nel merito di quel chiosco, il Sindaco ci aveva rassicurati promettendo che, prima di procedere col progetto, ne avremmo discusso in Consiglio Comunale, ed invece l’Amministrazione ha proceduto senza dire nulla a nessuno: a parte la promessa del Sindaco non mantenuta, noi crediamo che per un’opera pubblica di questo tipo fosse non solo opportuna ma anche necessaria un’approvazione da parte del Consiglio”.

Un commento a titolo personale viene espresso anche dal consigliere di minoranza Marco Longoni: “Non capisco per quale motivo il Sindaco Carlo Colombo, per questa vicenda del “chiosco”, se la sia presa con tanto livore col nostro gruppo consigliare e con me in particolare. Se, come ovvio, tutti siamo in Consiglio Comunale per operare un servizio per il nostro Comune, è solo un bene se qualcuno svolge anche compiti di verifica e segnala i potenziali errori che vengono commessi da chi amministra; perché tutti siamo umani e quindi tutti possiamo commettere errori, ma quando ci si accorge dell’errore lo si può ammettere con umiltà, per poi correggere e ripartire. Per quanto mi riguarda, non ho nessun risentimento verso le parole, pur poco fraterne, rivoltemi da Carlo. Siccome per litigare bisogna essere almeno in due, preferisco lasciar correre”.
Anche sull’essere stato citato dal Sindaco come dirigente provinciale del PD, Longoni preferisce smorzare i toni: “Mi pare che il problema non esista, visto che anche il Sindaco Carlo Colombo, avendo sostenuto il segretario Matteo Renzi, simpatizza per il PD: dovrebbe quindi essere sulla mia stessa lunghezza d’onda, nell’avere come principi cardine la trasparenza ed il rispetto della legalità, anche nell’amministrare un piccolo comune come Annone. La vicenda del chiosco di Paré, al di là dei giudizi che competono alla magistratura e dei “vergognosi paragoni” che Carlo attribuisce erroneamente a me (i titoli dei giornali li fanno però i giornalisti, non i consiglieri comunali), deriva anche da una gestione a dir poco superficiale della gara d’appalto, cosa che vorremmo evitare che accada anche ad Annone. Quegli errori siano d’insegnamento per tutti, ad essere più attenti, trasparenti ed irreprensibili, anche quando si tratta semplicemente di un chiosco”.

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