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«La semplificazione burocratica è una necessità inderogabile»

Il candidato sindaco di "Appello per Lecco" Corrado Valsecchi riprende gli incontri interrotti a causa dell'emergenza sanitaria: «Imprese e istituzione locale, cominciamo con la madre di tutte le battaglia: la burocrazia!»

«Da questa settimana inizieranno nuovamente gli incontri che avevo interrotto a causa dell'emergenza sanitaria con Imprenditori e Associazioni Datoriali e Sindacali». Lo ha annunciato Corrado Valsecchi, candidato sindaco alla guida della lista civica "Appello per Lecco". L'assessore al Patrimonio della Giunta Brivio vuole confrontarsi in merito ai temi economici ricordando come, anche sul fronte della ripartenza, la burocrazia sia uno dei principali nemici da battere.

«Lo scopo ovviamente delle interlocuzioni è quella di mettersi in ascolto, ma anche di dare alcuni orientamenti che riguardano la ripartenza dell'economia locale - spiega Corrado Valsecchi - Come ho sempre sostenuto pubblicamente dopo aver percorso, tutti assieme, questo tunnel di una emergenza sanitaria che ha minato drammaticamente le prospettive occupazionali, produttive e di mercato, ci troveremo in una valle completamente diversa e non possiamo più appellarci ad una narrazione programmatica che apparteneva al mondo del pre-Covid.  Coloro che intendono mettersi a capo di una comunità e che vogliono esercitare un potere di direzione e orientamento fatto di delibere e provvedimenti che avranno una ricaduta, sul successo o l'insuccesso, del nuovo processo amministrativo, devono necessariamente avere alcuni indispensabili pre-requisiti: coraggio, esperienza, autorevolezza e competenza. Senza questi ingredienti diventa difficile immaginare l'uscita da qualsiasi crisi per trasformarla in opportunità».

«Potenziare lo strumento dell'autocertificazione a favore degli imprenditori che si impegnano a salvare posti di lavoro»

Sempre secondo il candidato sindaco di "Appello per Lecco": «La madre di tutte le battaglie per far riprendere fiato alle nostre imprese, al commercio e al turismo è investire per almeno due anni, a livello comunale, su provvedimenti che mettano al bando le rigidità burocratiche di cui, purtroppo, si nutre il nostro Paese. Questo non vuole dire libertà d'azione che sfiora il concetto di anarchia, ma di consentire, anche a livello locale, di approvare delibere che possano consentire tempestività e immediatezza di esecuzione dei bisogni, esigenze e aspettative dei nostri imprenditori, commercianti e lavoratori. Quindi la proposta che andrò a fare al mondo economico, da candidato sindaco, sarà quella di procedere per tutte le questioni che attengono la ripartenza, considerato che oggi non possiamo prevedere quanto durerà lo stato di crisi, di fare, come A.C., al più presto delibere finalizzate ad esercitare il diritto all'auto certificazione da parte degli imprenditori che non mettono in discussione le loro soglie occupazionali e/o che addirittura intendono investire nel potenziamento del loro organico, così come per le attività e le start up che intendono avviare una nuova impresa  con o senza dipendenti. Quindi - incalza Corrado Valsecchi - tutto quello che sarà nelle possibilità dell'Amministrazione comunale fino al 31 dicembre del 2021 dovrà essere promosso con attività amministrative fatte di provvedimenti e delibere che promuovano questa semplificazione, augurandoci che nel frattempo lo Stato faccia il riordino della burocrazia, anche in virtù dei tanti miliardi che dovrebbero arrivare dall'Europa e che possono consentire una modernizzazione delle politiche di innovazione tecnologica, informatica e digitale oggi assente nelle pubbliche amministrazioni. Se questo non verrà fatto sarebbe un ulteriore segnale di incapacità della nostra classe dirigente».

«Per rimettere in carreggiata l'economia lecchese, come quella italiana, occorre togliere lacci e lacciuoli»

«La semplificazione burocratica è una necessità inderogabile -  sottolinea inoltre il candidato sindaco di Appello per Lecco - È la base della libertà di impresa. Le grandi imprese sono talvolta attrezzate ad affrontare incombenze burocratiche e fiscali, anche se faticano anch'esse, mentre per le piccole imprese le stesse incombenze burocratiche spalmate su  fatturato e risorse molto inferiori, hanno costi altissimi e sottraggono tempo preziosissimo all’imprenditore per produrre o per organizzare la propria attività. In Italia gli ostacoli burocratici alla produzione stanno aumentando sempre di più, ammesso che fosse giusto o giustificabile nel passato, ora dispiace dirlo diventerebbero una zavorra insopportabile  che trascinerebbero inevitabilmente l'intero paese verso il baratro. Dobbiamo dare fiducia ai nostri imprenditori, come abbiamo fatto nella fase 1 e 2 dell'emergenza con i cittadini; la locomotiva italiana e anche quella lecchese potrà rimettersi velocemente in carreggiata se, almeno in questa fase, togliamo alcuni lacci e lacciuoli che impediscono di immaginare una rinascita dell'economia. Facciamolo pure con delibere premianti verso i più virtuosi e rispettosi del vivere civile, ma facciamolo».

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