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Caso Maugeri, Formigoni a "Mattino Cinque": «Non ho mai rubato, sul conto solo duemila euro»

L'ex governatore di Regione Lombardia, ospite nella trasmissione di punta nella mattinata di Mediaset, spiega il suo punto di vista dopo la recente condanna

«Non ho mai accumulato dei tesoretti e non ho mai rubato»: così si difende Roberto Formigoni, lecchese, ex governatore di Regione Lombardia e condannato a sette anni per il noto caso Maugeri

La condanna

In appello la pena per corruzione per Roberto Formigoni, ex presidente di Regione Lombardia, è stata recentemente aumentata: il politico centrista dovrà scontare non più sei anni, ma sette anni e sei mesi per il caso Maugeri e San Raffaele. La sentenza è arrivata il 19 settembre: soltanto il giorno precedente, si erano chiuse le indagini su uno stralcio dell'inchiesta, a Cremona, sempre per presunta corruzione. 

Sette anni e sei mesi (chiesti dalla procura generale e confermati dai giudici dell'appello) rappresentano la massima pena prevista per casi di corruzione come questo. A Formigoni è stata anche confermata la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, che diventerà definitiva in caso di condanna in Cassazione, ma per sempre e non più per sei anni come avevano stabilito i giudici di primo grado.

Formigoni è accusato di avere ottenuto diverse "utilità" (vacanze, cene, l'uso di yatch e di aerei) in cambio di circa 200 milioni di euro di rimborsi pubblici attribuiti ai due enti con delibere della giunta regionale. L'ex governatore si vede anche confermata la confisca di 6,6 milioni di euro già stabilita dal tribunale di primo grado a fine 2016, diverso da quello di 5 milioni disposto dalla Corte dei Conti: infine, confermata la provvisionale di risarcimento di 3 milioni di euro (a carico anche di Antonio Simone e Pierangelo Daccò) in favore della Regione, che si è costituita parte civile nel processo.

Aumenta la pena anche per Costantino Passerino, ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri, che dovrà scontare sette anni e sette mesi, e non più soltanto sette anni. Confermate una condanna (all'imprenditore Carlo Farina) e un'assoluzione (per l'ex moglie di Simone).

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