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Nuova strada per Campo de Boi? Il sindaco cercherà una mediazione

A luglio 2021 gli uffici tecnici hanno dato il loro benestare alla costruzione di una nuova strada: un accordo tra i privati permetterebbe l'utilizzo di quella già presente

Dopo qualche anno di silenzio, si torna a parlarne. E il sindaco ne parlerà con le parti coinvolte. In queste ultime settimane a Lecco è ripresa la discussione relativa alla strada agro silvo pastorale che partendo da Falghera porterà a Campo de Boi e poco sopra la chiesetta della Rovinata passando per il ponte della Tenaglia. Discussione che, ovviamente, ha toccato anche il Comune, in particolar modo la maggioranza: “Da decenni si parla di questa strada, ora sembrerebbe tutto pronto per l’inizio dei lavori, ci sembra quindi giusto illustrare i fatti ed esprimere il nostro parere”, premettono Con la Sinistra cambia Lecco e Ambientalmente Lecco, liste che vantano la propria rappresentanza all'interno della Giunta Gattinoni, in una lunga lettera che riassume i vari passaggi.

“Il 20 agosto 2020 l’associazione ‘Amici di Campo di Boi’ avanza al Comune una richiesta per la ‘realizzazione di strada agro silvo pastorale che consenta di raggiungere, dall’abitato di Lecco la località “Campo di Boi” ed i terreni posti a margine della strada stessa, al fine di rendere accessibili i suddetti terreni interessati da fruizione turistica, agrituristica, ricreativa e dalle attività agro-silvo-pastorali condotte alle pendici del monte Resegone’. Così recita la richiesta avanzata - precisano i due gruppi -. Gli uffici tecnici comunali dopo aver condotte le istruttorie necessarie, il 20 luglio 2021 concedono, con alcune prescrizioni il permesso di costruire, gli enti che hanno concesso parere favorevole, sempre con prescrizioni, sono Sopraintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, Provincia di Lecco, Regione Lombardia che ha la titolarità di boschi e foreste”.

La prescrizione più importante “obbliga l’inizio dei lavori entro un anno dalla data di notifica e la conclusione degli stessi entro tre anni. L’ultimo atto che ha espresso una volontà politica del Comune di Lecco su questo tema è quello del Piano di Governo del Territorio realizzato nel 2014, che ha creato i presupposti pianificatori perché questa strada fosse realizzabile seguendo un semplice iter di carattere tecnico. L’unica volta che questa discussione ha visto la partecipazione di noi amministratori è stata nella primavera 2017 in una commissione consiliare, nella quale sono stati dati alcuni aggiornamenti”.

Campo de Boi: il sindaco Gattinoni incontra i privati

Dopo di allora, secondo Cambia Lecco e Ambientalmente, “tutte le discussioni e decisioni sono state di competenza dei tecnici, non certo per cattiva volontà ma perche le normative e le leggi vigenti obbligano questi percorsi. A nostro avviso non è giusto che decisioni di questa importanza non prevedano l’obbligo di consenso politico se non quello di rispetto generali delle regole comunali, in pratica realizzare due chilometri di strade in un bosco, con tutte le conseguenze del caso, è trattato allo stesso modo della ristrutturazione di un appartamento in città. Esiste già una strada che dalla città sale a Campo de Boi, perché realizzarne un'altra? Si tratta di una strada privata, come del resto sarebbe quella in via di realizzazione”.

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Mauro Gattinoni

In questi giorni “abbiamo avuto la disponibilità del nostro sindaco, che ringraziamo, che sentirà le parti interessate per capire se ci sono le condizioni per un accordo tra privati per utilizzare la strada che già esiste. È corretto sottolineare – per quanto detto sopra – che, dal punto di vista tecnico, tutti gli elementi per realizzarla ci sono già. Questa interlocuzione che abbiamo richiesto al Sindaco è un estremo tentativo di provare a trovare una ricomposizione di buon senso, ma che non ha che vedere con la possibilità di decidere qualcosa di politico sull’iter in corso. Non si tratta di un percorso semplice ma è giusto provarci. Siamo convinti che valorizzare le nostre montagne sia importante, non possono essere patrimonio solo degli esperti e degli addetti ai lavori ma questo deve essere realizzato evitando ulteriori danni ai nostri straordinari patrimoni naturali”.

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