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Gli studenti disabili rimangono senza sostegno. Boscagli: «Pronto a denunciare il Ministero»

Il consigliere del Comune di Lecco riporta in auge il tema a lui caro, rilanciando: «Pronti a perseguire le istituzioni responsabili di questa situazione»

Nuovo affondo del consigliere Filippo Boscagli, in carica presso il Consiglio del Comune di Lecco, per ribadire la sua denuncia in merito alla situazione degli studenti disabili: «Continua lo scandalo della mancanza di docenti ed educatori di sostegno per i nostri ragazzi e bambini disabili - spiega il consigliere -. Un dramma che tocca le fasce più deboli della nostra società, impedisce il diritto allo studio ai nostri studenti, mette in ginocchio famiglie che non sanno più come organizzarsi. Infatti spesso senza assegnazione dell'educatore professionale e del docente, per i ragazzi in situazioni più gravi è fisicamente impossibile frequentare le lezioni».

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«E come ogni anno, siamo a 2 settimane dall'inizio delle lezioni e non si hanno assegnazioni di insegnanti ed educatrici che spesso arrivano a inizio ottobre con casi estremi fino a novembre, lasciando tanto la classe quanto lo studente che ne avrebbe bisogno in estrema difficoltà - prosegue Boscagli -. A questo si aggiunga il taglio costante di ore di sostegno educativo riconosciute alle famiglie a causa dei tagli agli investimenti in ambito sociale, e l'assurdità di contratti di educatori professionali laureati ed esperti a cui vengono riconosciuti 9 euro lordi all'ora per un lavoro fondamentale e che arrivano alla drammatica scelta di doversi licenziare perché non più in grado di mantenersi con un lavoro che non si sa se inizia a settembre o novembre per quante ore settimanali... Questo senza nemmeno entrare nel merito di un sistema che incentiva la mancanza di continuità di insegnamento dovuta a docenti che scelgono il sostegno per punteggi in graduatoria in attesa di un ruolo nelle cattedre comuni, lasciando appena possibile il proprio alunno».

Boscagli non è intenzionato a fermarsi alle parole: «Non permetteremo che anche quest'anno dei padri si debbano incatenare all'ingresso delle scuole. A nome dei cittadini di Lecco e delle famiglie che chiedono semplicemente il rispetto del sacrosanto diritto di avere l'insegnamento che gli spetta, nei prossimi giorni se la situazione (come probabile) non avrà reale risposta chiederò un incontro dal Prefetto e la mattina del 12 settembre all'apertura delle scuole procederemo alla richiesta di denuncia per interruzione di pubblico servizio nei confronti del Ministero stesso e delle istituzioni responsabili».

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