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Unioni civili, per il Pd lecchese l'Italia deve uniformarsi all'Europa

Per Crimella e Spreafico è un "doveroso impegno necessario a colmare un vuoto normativo ed un divario non più sostenibile con gli altri paesi europei, nel rispetto di quanto dichiarato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".

Anche l'Italia deve approvare una legge sulle unioni civili, come già esiste negli altri paesi europei. A dirlo, entrando nel dibattito che in queste settimane domina la scena politica nazionale, anche il Partito democratico lecchese.

Il segretario provinciale Fausto Crimella e Martina Spreafico, delegata provinciale alle pari opportunità, in una nota ribadiscono l'importanza delle norme sulle unioni civili, «Nel pieno rispetto delle diverse sensibilità presenti sul nostro territorio, sia all’interno che all’esterno del Partito Democratico».

«Non si tratta di un “capriccio” di alcuni o di una volontà di stravolgere un sistema sociale fondato sui valori della famiglia - spiegano gli esponenti Dem - bensì di un doveroso impegno necessario a colmare un vuoto normativo ed un divario non più sostenibile con gli altri paesi europei, nel rispetto di quanto dichiarato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani».

«In considerazione di quanto sopra, facendo seguito all’incontro tenutosi a Calco lo scorso 22 Gennaio, in presenza del Senatore Sergio Lo Giudice che ben ha illustrato il percorso che ha portato alla definizione del DDL Cirinnà in discussione presso Camera e Senato, accogliamo positivamente il voto a favore espresso dall’assemblea dei Senatori del Partito Democratico e sosteniamo la sua piena attuazione evidenziando come l’impianto di questo Disegno di Legge sia già un atto di mediazione che tiene conto delle diverse posizioni in materia di Unioni Civili - si legge nella nota - Con l’auspicio che il Disegno di Legge venga approvato senza ulteriori modifiche “al ribasso“, continueremo ad impegnarci attivamente sul territorio per aiutare a comprendere il vero senso di questa iniziativa che non vuole in alcun modo sconfessare o sminuire il grande valore che riconosciamo alla famiglia tradizionale cercando, al tempo stesso, di garantire i diritti dei figli senza alcuna tutela delle famiglie omogenitoriali, attraverso l’introduzione della stepchild adoption per il riconoscimento della genitorialità sul figlio del partner».

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