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Di Nunno grida al lupo, la Procura apre un'inchiesta

La squadra diretta da Giuseppe Chinè vuole vederci chiaro dopo le dichiarazioni del patron bluceleste

Dai e dai, alla fine l'inchiesta si è aperta davvero. La Procura della Figc ha iniziato le proprie indagini sulle dichiarazioni del presidente del Lecco, Paolo Leonardo Di Nunno, che dopo Lecco-Palermo aveva parlato di potenziale rischio combine da parte dei suoi giocatori, considerata la posizione di ultima squadra nella classifica in serie B. A riferirlo è l'Ansa. Di Nunno sarà ascoltato a breve dalla Procura federale.

Ricordiamo le dichiarazioni: “Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro. Ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti”, ha spiegato l'amministratore unico ai colleghi di ilovepalermocalcio.com al termine della gara persa domenica pomeriggio con i rosanero (0-1), ennesimo passo falso di una stagione difficilissima sotto tutti i punti di vista e attualmente sintetizzata dall'ultimo posto nella classifica di Serie B. Parole che, ovviamente, hanno fatto molto rapidamente il giro d'Italia, rimbalzando di quotidiano in quotidiano. Di Nunno ha ritrattato intervenendo a Radio Capital nella mattinata di martedì 12 (“Era un momento di tensione”), ma la frittata ormai è stata fatta.

Domenica 17, intanto, andrà in scena un delicatissimo scontro salvezza con l'Ascoli: la società marchigiana ha esonerato mister Fabrizio Castori, con il resto dello staff, per ingaggiare Massimo Carrera, storico collaboratore di Antonio Conte che da qualche anno si è messo in proprio.

Giocatori scioccati

Lunedì pomeriggio tutto il gruppo bluceleste ha replicato all'imprenditore pugliese, ma residente da varie decadi a Cormano (Milano), attraverso una nota veicolata dall'Associazione italiana calciatori: “I Calciatori e i Tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri (domenica 10 marzo, ndr) - si legge -. Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto”.

E la medesima Aic è pronta a scendere in campo nel caso in cui si passasse alla battaglia legale, tutt'altro che da escludere vista la pesantezza delle dichiarazioni rilasciate dal deus ex machina delle vicende blucelesti.

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