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Digiugno e dolori non fermano Prandini: completato il Mondiale Ironman di Kona

L'atleta della 3Life, penalizzato da nausea, diarrea e febbre alta non molla, nuotando 3,8 km, pedalando per 180 e correndo per altri 42: «Sì, sono stato più forte di tutto»

Stefano Prandini ce l'ha fatta. Tra mille difficoltà, il lecchese è riuscito a portare a termine il suo Mondiale Ironman, dimostrando ancora una volta grande tenacia e voglia di tagliare un traguardo che resterà per sempre impresso nella sua memoria di triatleta. Il portacolori della 3Life, classe 1985, ha gareggiato sabato a Kona, nelle Isole Hawaii, nella gara più attesa di tutto l'anno, alla quale era qualificato nella categoria M30-34.

Prandini in partenza per il Mondiale di Kona

A rovinare l'avventura di Stefano sono stati però i malanni dei giorni subito prima la gara, caratterizzati da nausea, diarrea e febbre alta che non gli hanno consentito di presentarsi al via nella forma sperata. Da affrontare c'erano come sempre 3.800 metri a nuoto, 180 chilometri in bicicletta e infine altri 42,2 a piedi. Prandini non si è dato per vinto e metro dopo metro ha portato a termine la prova in 10h 20'06", chiudendo 153° tra gli M30-34 su un totale di 185. Nel dettaglio la sua gara la ha visto uscire dall'acqua in 1h 01'34", completare la seconda frazione in 5h 03'26" e la maratona podistica finale in 4h 02'14".

«Si! Oggi sono stato forte - ha commentato Prandini sul suo profilo Facebook dopo la gara - Un intero Ironman a digiuno, la fame che mi ha perseguitato sin dal nuoto, dolori lancinanti per almeno 6 ore, 13 soste di corsa. Volevo questa finish line come non mai! Il sostegno palpabile del mio amore Caterina. Ai miei figli potrò insegnare poco, non sarò mai più forte di tutti. Ma un giorno potrò dire loro che bisogna essere quello che mi sono sentito oggi, più forte di tutto!»

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