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Sabato, 20 Aprile 2024
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Lutto nel mondo dell'alpinismo: scomparso Romano Perego, «uno dei più grandi»

L'uomo, 84 anni, era stato grande protagonista negli Anni Sessanta con la leggenda Riccardo Cassin

E' scomparso Romano Perego, Ragno di Lecco tra i più celebri. Un pezzo importante nella storia dell'alpinismo locale e non solo. Grande protagonista con la leggenda Riccardo Cassin sul McKinley nel 1961, quando in Nord America salirono lo Sperone Sud, si è spento all'età di 84 anni. Nato a Pagnano di Merate nel novembre 1934, era residente a Calco, «in una bella casa in collina circondata da un grande orto-giardino e da un bel frutteto»; così lo ha descritto Angelo Elli sul suo blog. L'alpinista, una moglie e due figli, è stato ricordato dai Ragni con un post apparso sulla pagina Facebook dell'associazione:

Quest'oggi ci ha lasciati Romano Perego, uno dei più grandi fra i Ragni, un uomo che per tutti noi è stato un onore e un privilegio conoscere.

Lo sappiamo, sono parole antiche, probabilmente un po' usate e abusate, ma vi preghiamo di leggerle piano e assaporarle una per una.
Non ce ne sono di più adatte ad esprimere i nostri sentimenti.

Buon viaggio Romano! 🙏

Della Bordella e Pasquetto rientrati dal tentativo alla parete Est del Cerro Torre

Romano Perego: così lo descrive Angelo Elli

Romano Perego nasce il 25 novembre 1934 a Pagnano, una frazione di Merate, allora provincia di Como, oggi provincia di Lecco. Il padre Carlo ha un negozio di alimentari con annessa macelleria, la madre Rosa bada alla gestione della casa e ai figli. Romano è il quarto di sei fratelli, Angelo, Adele, Federico e, dopo di lui, Giuseppina e Franco.

Già da bambino, Romano rivela un carattere sensibile e riservato. A scuola ottiene buoni risultati e completa così il ciclo scolastico della scuola media. Si iscrive all'istituto tecnico industriale Hensenberger di Monza. Spesso la mattina prima della scuola deve aiutare il padre nel negozio, ma non ama restare dietro il banco a servire i clienti.

«La gente veniva e portava il libretto su cui si segnava la spesa. A fine mese quando il capofamiglia portava a casa la paga, si saldava il conto. Molti però chiedevano una dilazione del credito perché non avevano soldi abbastanza. Mio padre chiudeva un occhio e a volte tirava una riga sopra il debito restante. Erano tempi duri per tutti».

Nel 1953 consegue il diploma di perito meccanico. Suo hobby degli anni giovanili è la musica lirica ed è un assiduo frequentatore della Scala. Trova lavoro a Milano presso una ditta di apparecchiature elettroniche. «Era una piccola azienda e con il principale potevo fare più ore durante la settimana e avere così il sabato libero».

Una mostra di fotografie di montagna organizzata all' oratorio di Pagnano da don Franco Resinelli gli fa incontrare Luigi Magni, un forte scalatore e un esperto fotografo, che abita a Merate.

Magni invita Romano a una gita in Resegone e lo inizia all' arrampicata. L'attrazione per la roccia e per le alte cime diventa, in breve, «fatale ». Romano dimostra determinazione e coraggio e scopre nell'alpinismo un'inesauribile fonte di piacere e la realizzazione delle sue giovanili aspettative. Con Magni compie arrampicate sempre più impegnative fino a salire, nel 1957, la via Comici alla Nord della Cima Grande di Lavaredo.

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Ormai in grado di affrontare da solo le vie classiche, Romano arrampica con compagni diversi dell'area di Lecco e diventa scalatore completo in grado di esprimersi ai massimi livelli sia in Dolomiti che sulle Occidentali. «Quando cominciai ad andare nelle Occidentali, avvertii per quelle montagne una particolare predilezione. Mi affascinavano i lunghi avvicinamenti, l'isolamento, l'alta quota, salire su terreno misto, di ghiaccio e di roccia.»

Con Gildo Airoldi, nel 1958, sale l'impegnativa Cassin al Sasso Cavallo, in Grigna. Con Angelo Galbusera, nel 1958, ripete la via Bonatti al Grand Capucin, la scalata che gli fa conoscere Andrea Mellano. Con questi e con Enrico Cavalieri, nel 1959, apre una via nuova sul Pilone a Tre Punte nel gruppo del Tacul. Sempre in quell'anno, con Dario Mozzanica ripete la via Cassin alla Nord-Est del Pizzo Badile e con Casimiro Ferrari la Oggioni-Aiazzi al Gran Diedro della Brenta Alta.

Casimiro dirà di lui: «lo ho un caratteraccio e ho sempre litigato con i miei compagni di cordata. Con Romano invece mi sono sempre trovato bene: lui non parlava mai e io non riuscivo a litigare!»

Nel 1960 è ammesso nei Ragni di Lecco e dell'alpinismo lecchese Romano diventerà uno dei massimi e più rappresentativi esponenti, specialista dell'arrampicata su roccia, ma anche delle vie di misto e di alta quota.

In quell'anno è sulla Nord dei Breithorn con Mellano e Cavalieri ad aprire una nuova via sullo sperone centrale della Roccia Nera. Con gli stessi compagni realizza una splendida via sul Becco di Valsoera (Gran Paradiso), una delle più importanti salite su granito degli anni Sessanta.

Entra a far parte del Club Alpino Accademico alla fine del 1960.

Nel 1961 è chiamato a far parte della spedizione del CAI di Lecco al McKinley. Con Riccardo Cassin come capospedizione e gli altri quattro compagni (Luigi Airoldi, Gigi Alippi, Jack Canali e Annibale Zucchi) realizza una salita di valore mondiale, vincendo lo Sperone Sud della montagna più alta del Nord America: sarà definita la più grande impresa alpinistica realizzata in Nord America.

Nel febbraio del 1962, con Mellano e Mozzanica è ancora al Tacul per la prima invernale del canalone Gervasutti e, nel marzo, con Mellano, Airoldi e Brignolo traccia una nuova via sullo sperone Nord-Est del Breithorn occidentale.

Poi viene l'agosto 1962 con la prima italiana alla Nord dell'Eiger.

Nel 1963, con Mellano, Brignolo e Castelli sale la Nord del Cervino e ancora nel 1963 lo sperone Walker alle Grandes Jorasses; a ventinove anni Romano Perego e Andrea Mellano sono i primi due alpinisti italiani ed europei dopo Gaston Rébuffat (con l'austriaco Leo Schlommer) ad aver salito le tre grandi Nord delle Alpi (Cervino, Eiger, Grandes Jorasses).

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Sempre nel 1964, ancora con Mellano, Brignolo e Luigi Bosisio (un compagno che arrampicherà stabilmente con lui per molti anni) ripete la Cassin alla Nord della Cima Ovest di Lavaredo.

Entra a far parte del prestigioso gruppo francese GHM (Groupe de Haute Montagne), cosa che rappresenta un grande onore per l'alpinista italiano.

Ancora lungo è l'elenco delle sue importanti ascensioni, che sconfinano spesso in Dolomiti, come la Cassin alla Torre Trieste, il Diedro Aste al Crozzon di Brenta, la Buhl alla Roda di Vael, la Lacedelli-Ghedina a Cima Scotoni.

Nel 1965 organizza con Mellano una spedizione in Hindu Kush e, con il compagno, sale in stile alpino due cime vergini, il Band-e-Koh (6843 m) e la Punta Torino (6580 m). In quell'occasione Romano e Andrea visitano i due giganteschi Buddha di Bamyan e sono ammessi a visitarne l'interno.

Ancora nel 1966, ripete con l'amico Bis (Luigi Bosisio) la Bonatti al Dru e la Major sulla parete della Brenva, al Monte Bianco.

Romano Perego continua anche oggi ad arrampicare sulle pareti della sua Grigna e continua a essere presente agli importanti appuntamenti del Gruppo Ragni. È sposato con Clara: hanno due figli, Elena, nata nel 1971 e Andrea, nato nel 1973.

I Perego abitano a Calco in provincia di Lecco, in una bella casa in collina circondata da un grande orto-giardino e da un bel frutteto.

Le grandi impese

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  • 1957 - Romano Perego con Luigi Magni salgono la via Comici alla Nord della Cima Grande di Lavaredo.
  • 1958 - Romano Perego con Gildo Airoldi, sale l'impegnativa Cassin al Sasso Cavallo, in Grigna.
  • 1958 - Romano Perego con Angelo Galbusera e Casimiro Ferrari, ripetono la via Bonatti al Grand Capucin, per la parete Est. - E’ la scalata che gli fa conoscere Andrea Mellano. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
  • 1959 - Romano Perego con Casimiro Ferrari ripetono la via “Oggioni-Aiazzi” al Gran Diedro della Brenta Alta, parete Nord Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta– Dolomiti di Brenta.
  • 1959 – 13/14 agosto. Enrico Cavalieri e Romano Perego; Andrea Mellano e Beppe Tron, salgono per il versante Est del Mont Blanc du Tacul realizzando la 1° ascensione del Pilastro a Tre Punte, sbucando sotto il blocco che costituisce la punta più alta del pilastro che in seguito sarà chiamata (via Perego, classica). I componenti chiamarono il pilastro Pilone Leonessa alla memoria di Lionello Leonessa, caduto sulla parete Sud del Castore. - (“Quando Renato Chabod aggiornò la guida del Monte Bianco ci chiese se poteva chiamarlo Pilastro a Tre Punte, per la caratteristica struttura della sua cuspide. Noi acconsentimmo”.) - Arrampicata elegante, sostenuta, in libera e con tratti di artificiale, su roccia magnifica ma con qualche blocco mobile. Via poco attrezzata, utili chiodi vari; l'attacco è esposto alla caduta di sassi, crepaccia difficile. Dislivello 400 m. Difficoltà TD: 60 m. poco impegnativi, 270 m di V° e V°+, l0 m. VI°, 55 m. A1 e A2. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
  • 1959 - Romano Perego con Dario Mozzanica ripete la via Cassin alla Nord-Est del Pizzo Badile.
  • 1960 - Romano Perego è ammesso nei Ragni di Lecco e dell'alpinismo lecchese Romano diventerà uno dei massimi e più rappresentativi esponenti, specialista dell'arrampicata su roccia, ma anche delle vie di misto e di alta quota.
  • 1960 - Romano Perego con Andrea Mellano e Enrico Cavalieri e compiono la prima ripetizione e prima italiana dello sperone centrale della Roccia Nera nel canalone Nord dei Breithorn.
  • 1960 - Andrea Mellano con Enrico Cavalieri e Romano Perego realizzano la prima ascensione della parete Nord e dello Spigolo Ovest del Becco di Valsoera (Gruppo del Gran Paradiso), una delle più importanti salite su granito degli anni Sessanta.
  • 1960 - Romano Perego entra a far parte del Club Alpino Accademico alla fine dell’anno.
  • 1961 - Romano Perego è chiamato a far parte della spedizione del CAI di Lecco al McKinley. Con Riccardo Cassin come capospedizione e gli altri quattro compagni (Luigi Airoldi, Gigi Alippi, Jack Canali e Annibale Zucchi) realizza una salita di valore mondiale, vincendo lo sperone Suddella montagna più alta del Nord America: sarà definita la più grande impresa alpinistica realizzata in Nord America.
  • 1962 - 25 febbraio. Alberto Marchionni, Andrea Mellano, Dario Mozzanica, Romano Perego, Gianni Ribaldone, Alberto Risso, attuano la 1° invernale salendo per il Canalone Nord-Est (via classica) – (Canalone Gervasutti) del Mont Blanc du Tacul, uscendo in alto sulla destra. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
  • 1962 – marzo. Romano Perego con Andrea Mellano, Gildo Airoldi e Giovanni Brignolo traccia una nuova via sullo sperone Nord-Est del Breithorn Occidentale.
  • 1962 - agosto. Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Andrea Mellano, Romano Perego, Franco Solina salgono la terribile Parete Nord dell’Eiger e compiono la prima salita italiana.
  • 1963 - 11 agosto. Romano Perego si cimentò sulla Nord del Cervino con successo con Giuseppe Castelli, Andrea Mellano e Giovanni Brignolo.
  • 1963 - Andrea Mellano e Romano Perego salgono lo Sperone Walker sulla Nord delle Grandes Jorasses. - A ventinove anni Romano Perego e Andrea Mellano sono i primi due alpinisti italiani ed europei dopo Gaston Rébuffat (con l’austriaco Leo Schlommer ad aver salito le Tre Grandi Nord delle Alpi. Eiger, Cervino e la Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
  • 1964 - Romano Perego, ancora con Andrea Mellano, Giovanni Brignolo e Luigi Bosisio (un compagno che arrampicherà stabilmente con lui per molti anni) ripete la Cassin alla Nord della Cima Ovest di Lavaredo.

Di Romano Perego è ancora lungo l'elenco delle sue importanti ascensioni, che sconfinano spesso in Dolomiti, come la Cassin alla Torre Trieste, il Diedro Aste al Crozzon di Brenta, la Buhl alla Roda di Vael, la Lacedelli-Ghedina a Cima Scotoni.

  • 1965 - Romano Perego organizza con Andrea Mellano una spedizione in Hindu Kush in Afghanistan e, con il compagno, sale in stile alpino due cime vergini, il Band-e-Koh (6843 m) e la Punta Torino (6580 m). In quell'occasione Romano e Andrea visitano i due giganteschi Buddha di Bamyan e sono ammessi a visitarne l'interno.
  • 1966 - Romano Perego ripete con l'amico Luigi Bosisio (Bis) la Bonatti al Dru.
  • 1966 - Romano Perego ripete con Luigi Bosisio (Bis) la Major sulla parete della Brenva, al Monte Bianco.

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