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«Non c'è più tempo»: il video degli infermieri non lascia spazio alle interpretazioni

La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ha diffuso un filmato che deve far capire quanto è complessa la situazione che si vive negli ospedali italiani

Su oltre 2.300 professionisti positivi a COVID-19 oltre l’80% (quasi 1.900) sono medici e infermieri, duecento nel Lecchese. E, per tutti, le prospettive sono quelle di un rischio altissimo senza gli adeguati dispositivi di protezione personale e di un livello di stress per la carenza di organici che lascerà il segno anche dopo l’emergenza COVID-19.

Pizze e colazioni "sospese" per il personale ospedaliero che lotta contro il Coronavirus

Non c’è più tempo. Non abbiamo più posti letto dove ricoverare le persone, siamo costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale, perché scarseggiano, e in molte realtà quelli disponibili non sono idonei. Siamo in pericolo costante, sappiamo di rischiare ogni giorno il contagio oltre a vivere la paura costante di portare il virus nelle nostre case. Non c’è più neanche il tempo per piangere, se non al termine dei lunghi turni massacranti. Vediamo una morte che non ha la dignità di essere celebrata. Persone lontane dai loro affetti. Siamo provati, siamo pochi, in ospedale e sul territorio. Andiamo nelle case delle persone come soldati al fronte, senza protezioni, in un territorio che non riesce ad accogliere le enormi richieste di cura. Siamo soli. Se non freniamo questa valanga pagheremo il più grande tributo: il fallimento dell’intero sistema e di ogni cosa per la quale ha senso vivere. Abbiamo bisogno di ospedali, di personale. Subito. Ora. Non domani. Abbiamo bisogno di professionisti qualificati, non riciclati, non gettati al fronte come pedine. Abbiamo bisogno anche di voi cari cittadini. Chiudetevi in casa. Ogni uscita apre la porta al virus. Non possiamo più permettercelo. Non c’è più tempo. 

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