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Approvate al Pirellone le sei proposte di Referendum sulla Giustizia, Formenti: "Stop ai privilegi"

Il consigliere regionale della Lega: "Sei quesiti importanti. Mettiamo fine alle storture e alle ingerenze politiche nella Magistratura"

Approvate al Pirellone le sei proposte di Referendum Giustizia presentate dalla Lega.

"Esprimo grande soddisfazione per il voto favorevole del Consiglio Regionale alle sei proposte di referendum sulla giustizia giusta - commenta il consigliere regionale lecchese della Lega, Antonello Formenti - Stiamo parlando di sei quesiti particolarmente importanti per la nostra società, che mirano ad eliminare storture e privilegi e che sono finalizzati al conseguimento di un sistema giudiziario più equo per tutti, in una società più moderna. La prima proposta di referendum approvata oggi al Pirellone riguarda l'abolizione del decreto Severino, che penalizza gli amministratori locali e non rispetta il principio sacrosanto della presunzione d'innocenza, imponendo la decadenza dalla carica politica in presenza di una condanna di primo grado, senza tener conto degli eventuali ricorsi".

"Il secondo quesito - continua Formenti - riguarda la responsabilità civile dei magistrati. In Italia chi sbaglia paga, ed è un principio che vale per tutte le categorie salvo che per i magistrati. È arrivata l'ora di cancellare privilegi e negligenze".

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"Gli altri quattro quesiti - afferma il consigliere - riguardano la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, per mettere un freno allo strapotere delle correnti politiche; l'equa valutazione dei magistrati, che non possono e non devono essere controllati unicamente dai loro colleghi, la separazione delle carriere, il che significa mettere un freno al sistema delle porte girevoli per ruoli e funzioni; il limite agli abusi della custodia cautelare, una piaga tutta italiana che vede migliaia di persone incarcerate senza processo".

"I quesiti referendari sono fondamentali per tutelare la nostra democrazia, attuando una vera separazione dei poteri, come prevista dalla Costituzione, e andando quindi ad eliminare i rischi di ingerenza della magistratura nella politica e viceversa. L'azione della Lombardia e delle altre Regioni che decideranno di approvare i quesiti, si affianca all'opera di raccolta firme che prosegue senza sosta in tutto il Paese. L'obiettivo di riformare la Giustizia - conclude il rappresentante del Carroccio - è essenziale anche sotto il profilo economico: burocrazia e lentezza dei processi sono un freno per gli investimenti e per lo sviluppo".

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