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Ospedale di Lecco: arrivate altre 3.500 dosi di vaccino AstraZeneca

La consegna è stata eseguita mediante corriere espresso Poste Italiane

Proseguono gli approvvigionamenti di vaccini anti-Covid. Nella mattinata di mercoledì 10 marzo ulteriori 3.500 dosi di AstraZeneca sono state consegnate all'ospedale "Manzoni" di Lecco, sede dell'Azienda Sanitaria. A effettuare le consegne sono stati i corriere di Poste Italiane-Sda, dotati in questi mesi delle adeguate celle frigorifere.

Quante dosi arrivano davvero in Italia prima di Pasqua

Quanti sono i vaccini che realmente arriveranno in Italia entro Pasqua? L'azienda Johnson&Johnson ha in serata ridimensionato la notizia del taglio delle dosi previste per l'Europa nel prossimo trimestre, garantendo comunque l'impegno a fornire 200 milioni di dosi all'Ue nel 2021, a partire dal secondo trimestre.

Vaccini: circa 6,5 milioni di dosi in arrivo in Italia

Per quanto riguarda l'Italia - secondo quanto filtra da fonti di Palazzo Chigi - nel periodo dall'8 marzo al 3 aprile saranno fornite complessivamente circa 6,5 milioni di dosi. Nel secondo trimestre, invece, in Italia si registrerà un netto incremento delle dosi disponibili, per un ammontare complessivo di oltre 36,8 milioni di dosi per Pfizer AstraZeneca e Moderna.

«In linea con il nostro accordo con la Commissione europea, confermiamo l'impegno a fornire 200 milioni di dosi del candidato vaccino Janssen Covid-19 entro il 2021, a partire dal secondo trimestre" ha dichiarato Johnson & Johnson in una nota. "Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di fornire il nostro vaccino Covid-19, dall'inizio del 2020 ci siamo concentrati sulla costruzione di una rete di fornitura globale parallelamente allo sviluppo del nostro vaccino. Continuiamo ad avviare e attivare nuovi siti di produzione il più rapidamente possibile e riconosciamo che questa è una sfida estremamente complessa, per noi e per tutti gli altri produttori di vaccini».

«Stiamo lavorando con i nostri partner, autorità di regolamentazione e governi - sottolinea la multinazionale - per accelerare tutte le fasi del processo di produzione dei vaccini e per attivare i nostri siti di produzione non appena lo consentano le approvazioni delle autorità sanitarie». «I nostri attuali piani di produzione - aggiunge - ci consentono di raggiungere un tasso di un miliardo di dosi all'anno entro la fine del 2021». Johnson & Johnson, conclude la nota, si impegna «a rendere disponibile il suo vaccino Covid-19 su una base no-profit per l'uso in emergenza pandemica». Il vaccino monodose di J&J dovrebbe essere approvato questa settimana dall'Agenzia europea per i medicinali (Ema). 

Non viene però smentita l’impossibilità di garantire le consegne di 55 milioni di dosi previste per il secondo trimestre dell’anno. Un nuovo caso di mancato rispetto dei contratti che mette in difficoltà l'Europa.

Vaccini, Di Maio: «I contratti vanno rispettati, in ballo c'è la vita delle persone»

«Ad oggi hanno perso la vita oltre 100mila italiani e nel frattempo ci sono case farmaceutiche che non rispettano i contratti firmati. Non è accettabile, abbiamo già bloccato l'export di 250mila dosi verso altri Paesi e non abbiamo intenzione di indietreggiare: i contratti vanno rispettati, in ballo c'è la vita delle persone». Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che oggi si è recato in missione a Cipro «per intensificare i rapporti tra i nostri Paesi e creare nuove opportunità per le aziende italiane. Da oltre un anno la pandemia affligge le nostre vite con effetti sanitari ed economici che stanno colpendo la nostra società. È ancora più importante fare rete all`estero e mettere piccole e medie imprese nelle condizioni di esportare i prodotti italiani».

Arriveranno davvero tante dosi di vaccino anti Covid in Italia prima di giugno? C'è chi inizia a dubitarne. «Sì, io ci credo. Questo è stato un grande problema, ma il vaccino va considerato un bene pubblico universale e va garantito a tutti. I contratti vanno rispettati, l'Europa deve farsi rispettare», ha affermato il presidente della Camera, Roberto Fico, ospite a CartaBianca, su Rai3. «Ma - ha aggiunto - io credo che i vaccini arriveranno e che arriveranno in quantità e che ci sarà una grande impennata, in un tempo non lungo. Il fattore tempo è importante».

Lo scontro Londra-Bruxelles sui vaccini anti-Covid

Sale lo scontro Londra-Bruxelles sui vaccini anti Covid. Il governo di Boris Johnson ha respinto come «completamente false» le affermazioni di ieri del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo cui l'Ue sarebbe titolata a bloccare le esportazioni degli antidoti prodotti sul proprio territorio poiché il Regno Unito avrebbe fatto già lo stesso. Bugie, replica il governo britannico in una lettera inviata a Michel dal ministro degli Esteri, Dominic Raab, secondo quanto appreso dalla Bbc, la quale aggiunge che il Foreign Office ha inoltre convocato il rappresentante diplomatico Ue a Londra per «ulteriori discussioni» Negli Usa il passo è differente. 

Le differenze Usa-Europa sui vaccini 

La Casa Bianca aumenta di 600.000 dosi a settimana le forniture di vaccini Pfizer e Moderna, che passano così da 15,2 milioni a settimana a 15,8 milioni a settimana. Lo ha reso noto la portavoce Jen Psaki, precisando anche che per la prima volta sono state inviate 2,7 milioni di dosi direttamente alle farmacie.

Gli Stati Uniti sono stati un'anomalia sul fronte Covid negli ultimi 12 mesi. Con solo il 4% della popolazione mondiale, gli Stati Uniti rappresentano oltre il 20% dei decessi segnalati a livello globale e quasi il 25% dei casi confermati. Ma nella corsa alla vaccinazione gli Stati Uniti si stanno dimostrando di un'altra efficienza (l'obiettivo esplicitato è il ritorno alla normalità solo dopo che una quota consistente di popolazione è stata vaccinata, e le riaperture generalizzate negli Usa sono già realtà in alcuni Stati), avendo somministrato il 30% delle dosi di vaccino del mondo; circa 26,3 dosi per 100 persone. Tra le nazioni industrializzate occidentali solo il Regno Unito ha un tasso di vaccinazione migliore.

Negli Stati Uniti nel gruppo di età over 65 anni, il 59% ha ricevuto almeno una dose e il 69% di chi ha più di 75 anni ha ricevuto almeno una dose. In Italia (vedi grafico seguente, dati aggiornati al 10 marzo, siamo solo all'inizio).

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Come funzionerebbe il passaporto vaccinale Covid per l'estate 2021

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