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Gestione emergenza Covid-19, a giorni un ambulatorio per tamponi rapidi al Bione

Ats Brianza, che gestisce fino a cinquemila segnalazioni al giorno fra positivi e tracciamento dei contatti stretti, dopo averlo aperto a Merate lo farà a Lecco. Si valutano anche altre zone del territorio

Arginare la marea. È un'espressione forte, in grado di rendere un'immagine perfettamente aderente alla realtà che le istituzioni sanitarie stanno vivendo in queste settimane di seconda ondata di contagi Covid.

L'espressione arriva direttamente da Ats Brianza, che a Lecco Today conferma numeri impietosi: 1.500 positivi al giorno da "trattare" (fra il territorio di Lecco e Monza sul quale ha competenza), che sommati ai contatti diretti dei singoli pazienti, 3mila segnalazioni al giorno dai medici di base per una richiesta di tampone, diventano circa 5mila "pratiche" quotidiane.

Proprio il sistema dei tamponi è quello messo più a dura prova dalla seconda ondata: Ats è tiratissima, mentre in ospedale se ne arrivano a fare anche 500 al giorno nei casi estremi, come confermato dal direttore di Asst Lecco Paolo Favini. Presto, però, una grossa mano dovrebbe giungere dal test rapido antigenico entrato in funzione - è bene sottolinearlo - in maniera piuttosto celere dall'annuncio anche nel nostro territorio. «La scorsa settimana è stato aperto un ambulatorio dedicato a Merate - informano da Ats Brianza - e si sta programmando l'apertura di un secondo al Bione per la settimana prossima, con coinvolgimento dei medici dell'Esercito italiano».

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I test rapidi sono di grande aiuto nella diagnostica del Covid e, di conseguenza, nel tracciamento dei contatti del paziente positivo: il risultato, con buona affidabilità, può arrivare in un quarto d'ora. «Si stanno rivelando preziosi sia nelle istituzioni scolastiche sia tra la cittadinanza - proseguono da Ats - Si valuta l'apertura di nuovi ambulatori anche in altre zone del territorio, a partire dal Lago».

Un secondo aiuto, naturalmente, arriva dal lockdown scattato oggi in Lombardia, perché una minore circolazione di persone abbasserà il numero di "contatti ravvicinati" dei positivi da gestire, abbassando la pressione sui medici di base, su Ats e, si spera, anche sulle strutture ospedaliere che continuano a ricevere un alto flusso di malati. «Limitare i contatti - proseguono da Ats Brianza - consente inoltre di isolare e proteggere le fasce anziane, quelle che rischiano di più l'ospedalizzazione. Ricordiamo che sono presenti e operativi sul territorio lecchese anche circa venti medici delle unità Usca che si recano a domicilio su segnalazione del medico di base e di Ats, riuscendo a gestire la singola chiamata nel giro di ventiquattro ore». Nel tentativo, impegnativio, di arginare l'impetuosa marea.

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