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«Anche in Lombardia i medici di base effettuino i tamponi rapidi ai propri pazienti»

Il Consigliere Patrizia Baffi illustra la mozione urgente presentata in Regione

«Anche in Lombardia i medici di base effettuino i tamponi rapidi ai propri pazienti» - lo ha chiesto il Consigliere Regionale di Italia Viva Patrizia Baffi a latere dei lavori d’aula di oggi a Palazzo Lombardia. È infatti partita dal Gruppo Misto, di cui Baffi è componente, la mozione urgente con cui si chiede al presidente Attilio Fontana di assumere un provvedimento, così come adottato dal Veneto nei giorni scorsi, affinchè tutti i medici di Medicina generale e i Pediatri di libera scelta effettuino in condizioni di massima sicurezza, con tutti i dispositivi di protezione necessari, i tamponi rapidi, individuando, con il coinvolgimento e la partecipazione di Ats, Asst e Comuni, strutture e spazi idonei.

«L’intesa siglata a livello nazionale tra il Ministero della Salute e le associazioni di categoria deve trovare piena applicazione al più presto anche in Lombardia - evidenzia la Consigliere Baffi - Saranno infatti 100mila i tamponi rapidi che secondo il Commissario Domenico Arcuri si arriverà a fare ogni giorno dai medici di base e dai pediatri, oltre ai 200mila tamponi classici».

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«Per affrontare questa seconda ondata è indispensabile assicurare il pieno coinvolgimento dei medici di famiglia, riferimento che si è dimostrato ancora una volta essenziale e di fondamentale importanza per la medicina territoriale e per gli assistiti - sottolinea inoltre l'esponente di Italia Viva - Risulta infatti sempre più difficile l’opera di tracciamento, in modo proporzionale alla curva di crescita, dei soggetti colpiti e soprattutto dei loro contatti. Un aspetto, questo, che causa gravi problemi al sistema sanitario nel suo complesso, considerata l’importanza di una rapida identificazione dei pazienti e dei luoghi dove è avvenuto il contagio, per circoscrivere lo stesso in modo più rapido ed efficace».

«Occorre lavorare uniti»

«Sappiamo di chiedere ai nostri medici di base un grande sforzo, ma è l’emergenza a richiedere in questo momento il massimo sforzo a tutto il comparto sanitario - conclude Patrizia Baffi - L’impegno nel settore sanitario, ma non solo, sarà sostenibile solo se sapremo lavorare uniti ed ognuno si renderà disponibile a fare la sua parte».

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