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Lecco, presentato il Bilancio Sociale. Brivio: «Fatte tantissime cose, non abbiamo lasciato indietro nessuno»

Alla presenza dei candidati sindaco e degli amministratori delle società pubbliche, si è virtualmente chiuso il Brivio II con la presentazione del nuovo strumento di giudizio e analisi

Il 20-21 settembre, ora è ufficiale, i cittadini di Lecco sceglieranno il loro nuovo sindaco. Ma, obiettivamente, la strada che porta alle prossime Amministrative e, di conseguenza, c'è il tempo per analizzare quanto fatto e non fatto dal Brivio II dal giugno 2015 in avanti. Il primo cittadino rappresenta la figura apicale di una piramide decisamente complessa come quella che è il Comune di Lecco e, per questo motivo, ben venga uno strumento come il Bilancio Sociale per apprezzarne l'operato. Quanto prodotto da Comune e Refe Srl, azienda milanese che ha curato lo studio, è la sintesi del lavoro svolto negli ultimi cinque anni, che cambiato la città sotto tanti aspetti.

La serata di Villa Manzoni, che ha accolto anche i candidati sindaco e gli amministratori delle aziende pubbliche, è stata aperta da un video che racconta, in due minuti e mezzo e con l’accompagnamento della voce del sindaco Virginio Brivio, ciò che viene spiegato con ben più ampiezza dalla copia cartacea del Bilancio Sociale e, ancor più, dal sito internet: «Abbiamo lavorato anche di notte su questo lavoro - ha introdotto Lorenzo Goretti, assessore al bilancio prestato al ruolo di moderatore -, inserendo anche i dati più recenti. La versione definitiva sarà pubblicata venerdì 17 luglio».

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Goretti ha anche lanciato un'idea: «Brivio ha avuto il coraggio di fare il Bilancio Sociale di mandato, che non rappresenta un obbligo, ma un aspetto volontario. Questo strumento non dev’essere presentato solo a fine mandato, ma andrebbe prodotto alla fine di ogni anno per rendicontare le azioni svolte ai cittadini, ovvero agli azionisti del Comune. Inoltre, è uno strumento interno per migliorare e far capire che all’interno dell’Amministrazione ogni area lavora per l’altra, di conseguenza abbiamo messo l’obiettivo alla base delle analisi, non abbiamo diviso tutto nelle classiche sette aree. Io, ad esempio, ho scoperto che la burocrazia non è un problema: ho trovato delle norme che sono corrette e coerenti rispetto a una macchina così pesante».

presentazione bilancio sociale lecco 2015 2020 15 luglio8 Lorenzo Goretti-2

«Lascio un gruppo di amici»

«Il bilancio sociale era pronto già a febbraio, ma evidentemente abbiamo dovuto procrastinare la pubblicazione e aggiornare la stessa - esordisce il sindaco Virginio Brivio -. Abbiamo voluto concludere questo lavoro, indicando gli obiettivi non raggiunti o non pienamente raggiunti, ma pensiamo veramente che sia un obbligo lasciare ai cittadini questo documento, una risposta alle linee di mandato presentate dal Sindaco durante l’avvio dell’Amministrazione nel 2015, fornendo dei dati molto importanti e in cui credo. In una società della comunicazione come quella attuale bisogna sapere cosa viene prodotto dalla "cosa pubblica", non comunicarlo è un non servizio che si fa alla città».

C'è un filo rosso dentro al bilancio: «È l’esito di un lavoro di squadra, non ci sono fenomeni qui dentro, perchè quelli ne azzeccano una e ne sbagliano nove su dieci. In cinque anni abbiamo recuperato un rapporto inquinato con l’Amministrazione con i collaboratori, tanti risultati raggiunti sono il frutto di un rinnovato rapporto con loro. È stata recuperata la passione per temi a lungo trascurati, come la ripresa di una coerenza nella gestione del patrimonio pubblico: se non sei proprietario non puoi fare investimenti, ma rilevare un qualcosa è complesso. Negli ultimi anni ci sono stati più soldi per gli investimenti, si parla di un aumento di dieci milioni e della contestuale riduzione dell’indebitamento. Mettere la mani sul “Bione” non è stato facile: fino a tre anni fa non era sancita la correttezza della proprietà con il Demanio, questo lavoro nascosto è stato quello più importante tra quelli portati avanti nel corso dei cinque anni. Penso anche all’accordo quadro con Ats e Provincia, in tal senso. Non abbiamo lasciato indietro nessuno».

Il lavoro è stato diviso in priorità: «Abbiamo potuto cominciare a mettere a posto il giardino della casa, finalmente, anche con contraddizioni e fatiche come quella del Teatro della Società. I beni di cultura e turismo hanno rappresentato una spesa continua per la messa in sicurezza. Abbiamo avuto un concorso di associazioni e di enti privati per aggiungere interventi manutentivi in tanti immobili, in nessun’altra città della Lombardia si è lavorato così tanto. Tanta gente semplice ha iniziato a darci una mano e a sistemare lavatoi, fontane e via dicendo: quando la gente viene chiamata su un progetto concreto, risponde».

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Non si è tralasciata l'innovazione: «Non ci siamo dimenticati di fare passi in avanti sul sociale, scegliendo strategicamente di dare più importanza alla collaborazione tra pubblico e privato. Il frutto è stato l’impresa sociale “Girasole”, che ha coinvolto un numero significativo di Comuni nell’Ambito Territoriale di Lecco. Sono stati dati premi a chi si è attivato nel periodo del covid, ma a Lecco non ne abbiamo avuto bisogno: c’è stata una rete già esistente che si è semplicemente ampliata, ricchezza di cui siamo poco consapevoli. Ricordiamoci della semente che c’era e non solo della pianta che è nata durante l’emergenza».

Brivio approfondisce il suo ragionamento: «Si potrebbe parlare anche delle tematiche ambientali, tra amianto e Tariffa Puntuale, il tentativo di fare della mobilità pubblica una linea strategica con il posizionamento delle colonnine di ricarica, anticipando dei processi. Ciò che trovate nel Bilancio Sociale è un patrimonio della città, non di chi ha amministrato, ma che ci ha messo orgoglio e consapevolezza di fare un servizio disinteressato durante anni faticosi per vari motivi. C’è stato un lavoro fortemente coeso: non c’è stata la pretesa di risolvere tutti i problemi, talvolta abbiamo avuto difficoltà ad avviare processi con chi è vicino alla Pubblica Amministrazione. Fare “sistema” a Lecco non è facile, ma l’Amministrazione può essere punto di riferimento in una situazione un po’ sfilacciata».

Poi, il giusto saluto dopo dieci anni alle luci della ribalta: «Tanto ho dato, altrettanto ho ricevuto grazie alla collaborazione di persone straordinarie. Forse sarà contento mio figlio piccolo che potrà usare un portale per capire cos’ha fatto il papà per dieci anni (ride, ndr). Con tantissime persone semplici sono entrato in contatto e questo Bilancio è anche loro, nemmeno il Sindaco sa tutte le cose che si fanno in Comune, durante covid-19 abbiamo fatto 670 pratiche. Ci sono persone che fanno uno sforzo enorme per il sociale e questo non compare sul Bilancio Sociale, ma ci sono sempre. Una giunta non è club di amici, ma lo siamo diventati nel tempo, ma il ringraziamento va anche alla mia famiglia: vado via molto felice e senza nessun rimpianto, sapendo che ho fatto anche tante stupidaggini, ma l’esperienza è stata assolutamente piena».

Il Bilancio Sociale

«Abbiamo lavorato più di un anno con il Comune per produrre il Bilancio Sociale - spiega Cristiana Rogate di Refe -. Democrazia e partecipazione sono al centro di questa operazione: la forma online e offline rappresenta uno strumento, né buono né cattivo, ma un mezzo con il fine di rinforzare partecipazione e fiducia. Si tratta di uno strumento di responsabilità per il Comune, che può attivare il coinvolgimento della cittadinanza. Queste sono le finalità che ci hanno guidato, per questo abbiamo studiato un metodo per rendersi conto e rendere conto».

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I parametri: «Abbiamo fornito obiettivi chiari e misurabili, studiati con sistemi di misurazione multidimensionali attraverso nuove forme di rendicontazione e comunicazione, ponendo le basi per una partecipazione consapevole degli stakeholder, ovvero dei cittadini». Il Bilancio Sociale, il cui studio è iniziato nel luglio 2019, è «l’esito di un processo con il quale l’amministrazione rende conto delle scelte, della attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai diversi interlocutori di conoscere e formulare una valutazione consapevole su come l’ente interpreta e realizza la sua missione, spiegando perchè determinati obiettivi non sono stati raggiunti».

A seguire la dott.ssa Valentina Pericoli ha presentato il portale: «Il bilancio sociale online (https://lecco.bilanciosocialeonline.it/) è lo strumento più completo tra quelli che abbiamo predisposto», ha riferito prima di procedere.

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«Accountability e sostenibilità, come applicarle»

«Stiamo cercando di applicare le misure sanitarie per garantire la sicurezza degli studenti, a maggior ragione per quelli che arriveranno dall’estero - illustra Giancarlo Giudici docente del Politecnico di Lecco - . I temi odierni sono molto importanti: accountability e sostenibilità. Il primo riguardare la responsabilità di rendere conto della strategia e delle azioni dell’impresa, a maggior ragione riguarda un ente pubblico: c’è una crescita dal lato della domanda dei cittadini e dell’offerta degli amministrazioni. Non entro nel merito dei contenuti, ma la sostenibilità è citata sette volte, molte, nel Bilancio. Si tratta di un tema importante nell’agenda italiana ed europea, come recitato dal piano da mille miliardi conosciuto New Green Deal prodotto dalla Commissione Europea, oltre ai 750 miliardi del Recovery Found. Saranno usati attraverso diciassette obiettivi, che fanno parte dell’Agenda 2030, obiettivi individuati dall’Onu come prioritari, tutti che hanno a che fare con tematiche come benessere, educazione, pari opportunità, energia verde, Smart Cities ed equità, tutte declinabili a livello locale. L’obiettivo numero 11 dell’Onu, infatti, vuole rendere i centri urbani sicuri, inclusivi e resistenti». Giudici elenca, a chiusura del discorso, le buone pratiche che possono essere adottate, come crowdfunding civico e Bilancio partecipato.

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«Importante rendicontare l'operato»

«È importante rendicontare per creare fiducia nelle istituzioni - aggiunge Francesca Bonacina, vicesindaco, anch'ella al termine di un mandato lungo dieci anni -. Il binomio dati-processi è inscindibile, per tutti noi è emerso come ci sia un grosso lavoro dietro dei numeri, un lavoro spesso e volentieri riuscito. Si tratta della cifra che ci permette di affrontare i problemi di una città delle nostre dimensioni. Quando parliamo di cultura e turismo, il tema di attivare processi tira dentro tutta la città, a 360°, e non basta seguire le mode: bisogna seguire i processi e la finalizzazione degli stessi, gli sforzi sarebbero buttati via in altro caso. Il lavoro sulla sentieristica, ad esempio, serve a creare le basi per rendere più attrattiva la città dal punto di vista montano: oggi c’è una trasformazione in atto che possiamo affrontare con un lavoro coeso, non basta dire “che bello, intorno a noi ci sono le montagne”, ma bisogna eseguire delle azioni imprenditive. L’accatastamento dei sentieri promosso dalla Regione è stato possibile grazie alle associazioni della montagna, che vanno aiutate in un forte momento critico e necessitano di figure professionali al loro interno. Mettere 200mila euro su un fondo per fare manutenzione sui sentieri permette di mantenere un patrimonio che avrà una resa turistica, di pagare dei professionisti e di creare un’eredità patrimoniale da sfruttare a livello turistico. Il progetto delle Vie del Viandante ha coinvolto cinquemila imprese, trecento sul nostro territorio che oggi vendono pacchetti turistici che sfruttano ciò che c’è nel Lecchese, entusiaste perché vedevano un processo, a volte non visibile, ma sempre fondamentale per andare avanti».

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Non manca un monito ai presenti candidati: «Quello che abbiamo fatto va perseguito e non disperso. A volte le tifoserie hanno affossato delle possibilità per la città, lasciando per strada delle opportunità: chi arriverà dovrà lavorare tantissimo sul sistema, perché siamo frantumati con Como, Sondrio e Monza, ma se non ci si mette insieme saremo sempre la periferia di qualcos’altro. L’autoreferenzialità non è un aiuto, tutt’altro: va messa da parte, questo è il mio monito».

Poi, anche la Bonacina si allunga in un giusto saluto: «L’esperienza mi ha arricchito, spero che il lavoro di squadra che è stato fatto possa permettere di non ripartire da zero a chi ci succederà. Forse siamo a zero nella comunicazione, ma vi sfido a trovare un tema su cui non abbiamo fatto un passo in avanti, facendo lavoro sporco che non paga e spesso non fa neanche consenso».

«Brivio, grazie»

Infine, Brivio ha ricevuto un ringraziamento e un dono da Angelo Colombo, anima dell'associazione "Amici della paraplegia" che con il primo cittadino ha un lungo percorso comune, oltre all'essersi offerto volontario per le sue cure pioneristiche del dott. Brunelli: «Sono abituato a fare tanti protocolli. Ringrazio il sindaco perchè una persona molto attenta al settore della disabilità, un vero pioniere nella provincia di Lecco: voglio ricordargli che, quando era un assessore della Provincia di Lecco, si avvicinò e mi chiese se fossi contento, stato d'animo che mi apparteneneva». Colombo ha raccontato tutto il processo che portò alla candidatura del dott. Brunelli per il Premio Nobel del 2006, proposta da Rita Levi Montalcini dopo una scoperta scientifica di livello mondiale: «Virginio, insieme abbiamo scritto un pezzo della storia delle neuroscienze».

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