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Nei "bordelli" ticinesi sconti per ingolosire i vicini lombardi

Proposte diverse soluzioni per contrastare il calo di clienti: sinergia fra locali, prezzi al ribasso nelle serate di Champions League e dei posticipi di Serie A

Con la crisi non sono solo i viaggi, le cene fuori, gli abiti costosi le prime cose su cui il cittadino medio può risparmiare. Ci sono anche abitudini più particolari. Una su tutte? Frequentare le case chiuse del vicino Canton Ticino. Secondo i gestori, circa il 90% della clientela arriva dalla Lombardia, soprattutto dalle cittadine di confine vicine a Lugano. E con la crisi che aleggia in Italia in questi anni, c'era da aspettarsi che anche questo settore di mercato venisse penalizzato. In Svizzera, ricordiamo, non solo i locali di lap dance e i bar a luci rosse, ma anche i bordelli veri e propri sono legali e pagano le tasse, quindi i loro mancati introiti sono considerati un danno per l'intero Cantone.

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La soluzione? Quasi una legge di mercato: proporre prezzi speciali per incentivare il ritorno dei clienti lombardi. Le manovre possono essere diverse e sono ideate direttamente dai singoli gestori, alcune già applicate, altre in fase di riflessione per capirne la convenienza e la fattibilità. Si parte dal classico sconto comitiva per passare a giorni e orari con una fascia di prezzo più conveniente rispetto alle ore di punta. In particolare, in questo caso, si pensa a prezzi speciali per le sere in cui si giocano le partite di Champions League o il posticipo di serie A, quando molti maschietti uomini italiani sono propensi a starsene a casa davanti alla Tv. E poi via alla sinergia fra locali: se in una stessa serata si visitano due esercizi, il secondo applica una tariffa agevolata. Una rivisitazione del vecchio e caro "prendi 2, paghi 1".

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