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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lecco, il sindaco: «Il ritorno alla normalità non sarà una passeggiata»

«Necessario pensare, calibrare, progettare interventi e indirizzi che dovranno plasmarsi sui vari segmenti della vita e delle attività delle persone, dei lavoratori, degli studenti, degli imprenditori, degli operatori del commercio. Voglio ascoltare le idee dei cittadini»

Anche Lecco si prepara al ritorno graduale alla normalità, all'uscita dalla quarantena e all'ingresso nella famigerata "Fase 2" che da tempo fa discutere e per la quale esperti di ogni campo sono all'opera nel tentativo di individuarne i passaggi chiave. Per il capoluogo, ci si affida alle riflessioni del sindaco Virginio Brivio.

«Ormai sembra che la sfida al Coronavirus, a parte le questioni strettamente sanitarie, si giochi più sulle date che sui dati - spiega il primo cittadino - Sul versante cittadino, evitando accuratamente considerazioni generali o generiche, non c'è dubbio che sia scattata l'ora X della ripresa, che non deve significare ritorno al passato o attenuazione delle misure di protezione. Si tratta più semplicemente di pensare, di calibrare, di progettare i molteplici interventi e gli indirizzi che non potranno essere contenuti in un pacchetto unico, ma dovranno plasmarsi sui vari segmenti della vita e delle attività delle persone, dei lavoratori, degli studenti, degli imprenditori, degli operatori del commercio e di tutti coloro che devono transitare dalla dimensione sospesa alla realtà del quotidiano».

«Rischio lacerazioni generazionali»

«Diciamo subito che non sarà una passeggiata, anche perché se la paura ha unito gli affetti e uniformato i comportamenti, di sicuro dietro la facciata si stanno consumando tensione, divergenze, o anche solo esigenze diverse. Un esempio vale per tutti: ci sono cittadini che smaniano per uscire di casa e altri invece che avranno paura, specie se il Coronavirus continuerà a insidiare e a minacciare l'esistenza. Così come vedo con grande preoccupazione il rischio di lacerazioni generazionali, di accentuate disuguaglianze sociali, di vere sacche del bisogno. Prendiamo l'ipotesi da qualcuno vagheggiata, con gli anziani "reclusi" fino a Natale: il rapporto con i figli e nipoti come evolverà, dopo che ci andiamo ripetendo che gli uni mancano agli altri e giustamente ci commuoviamo perché il virus ha cancellato persino le carezze dell'ultimo saluto?».

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«Voglio riflettere con voi e stabilire un dialogo - conclude Brivio nel messaggio ai cittadini lecchesi - ascoltare i suggerimenti, raccogliere segnalazioni, convinto come sono che la parola debba tornare protagonista per capire e per capirci: altrimenti sarà vero che il virus ha cambiato il mondo, ma già da ora ciascuno con le proprie responsabilità, pubbliche e private, dovrà impegnarsi senza riserve perché il mondo e la città siano migliori».

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