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«Capisco l'amarezza, ma i numeri non permettevano di formare la nuova prima Liceo Scientifico»

Comunicato di Maurizio Canfora, dirigente scolastico dell'istituto superiore "Rota" di Calolzio: «In vista di settembre l'istituto ha inoltre deciso di rispettare la prioritaria scelta educativa formulata dalle famiglie»

Dopo il no del Provveditorato alla formazione della prima Liceo Scientifico di Calolzio il prossimo settembre per il mancato raggiungimento del numero necessario di iscritti, in merito alla questione interviene con un comunicato stampa il dirigente scolastico dell'istituto superiore Rota. Il dottor Maurizio Canfora dice di comprendere l'amarezza di chi sperava che la prima Scientifico fosse formata, ma "dura lex, sed lex". Ecco le sue dichiarazioni, nelle quali il preside richiama anche le normative in materia di formazione delle classi.

«Si rende necessario un intervento chiarificatore»

«Pur nella piena comprensione e condivisione dell’amarezza che deriva dall’impossibilità di attivare la classe prima del Liceo Scientifico per l’anno scolastico 2020/2021, allo scopo di prevenire il protrarsi delle spiacevoli polemiche che stanno accompagnando i procedimenti amministrativi di formazione delle classi presso l’Istituto superiore “Lorenzo Rota” di Calolziocorte, si rende doveroso un intervento chiarificatore - scrive Maurizio Canfora - Si premette che i criteri generali che regolano la formazione delle classi sono contenuti nella L.133/2008 e nel Dpr 81/2009, in base ai quali, negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, di norma, la costituzione di classi prime avviene con un numero di 27 alunni per classe, indipendentemente dai diversi indirizzi ed opzioni presenti in ciascun ordine di studi (licei, tecnici o professionali). La mancata attivazione della classe prima del Liceo Scientifico è stata, per un verso, la conseguenza della insufficiente consistenza numerica complessiva degli studenti iscritti ai percorsi liceali e, dall’altro, della decisione dell’istituto di rispettare la prioritaria scelta educativa formulata dalle famiglie».

«Dura lex, sed lex»

«Poiché la consistenza numerica degli alunni iscritti ai percorsi liceali era sufficiente al rilascio da parte del competente Ufficio provinciale di un numero complessivo di quattro classi per “tutte” le tipologie di liceo presenti nell’istituto - delle quali due già autodefinite (Liceo delle Scienze umane)  - sono stati convocati i genitori degli alunni che avevano indicato, quale scelta unica o prioritaria, il Liceo delle Scienze Applicate, e in alcuni casi,  in subordine, il Liceo Scientifico - continua il dirigente scolastico dell'Istituto superiore Rota - Durante il colloquio è stato chiaramente prospettato ai genitori convocati che il numero di alunni richiedenti il Liceo Scientifico (n.17) era del tutto insufficiente per poter ottenere il rilascio della classe, e si è cercato invano di persuaderli di favorire, su base volontaria, un incremento del numero di aspiranti all’iscrizione alla classe prima del liceo scientifico. Purtroppo nessuno dei genitori ha accolto l’invito, neppure tra coloro che avevano indicato il Liceo Scientifico come scelta secondaria, venendo così a naufragare definitivamente, ma solo per l’anno scolastico 2020/2021, la possibilità di costituire la classe prima per entrambe le tipologie di percorsi liceali».

Maurizio Canfora ha quindi aggiunto: «Va infine sottolineato che le operazioni di formazione delle classi e di eventuale riorientamento degli alunni rimasti insoddisfatti dell’unica o principale scelta educativa, sono state condotte tenendo conto del principio maggioritario, con riferimento alla consistenza numerica dei gruppi degli studenti, distinti in funzione della loro scelta prioritaria. Ciò ha condotto, ineludibilmente, alla possibilità di costituire le sole due classi dell’opzione Scienze Applicate, con il riassorbimento di n. 6 studenti che avevano indicato il Liceo Scientifico tradizionale quale scelta prioritaria e il Liceo scientifico Scienze applicate in via subordinata. Gli studenti rispetto ai quali l’istituto Lorenzo Rota non sarà in grado di soddisfare la scelta educativa, saranno trasferiti presso istituti viciniori, in conformità delle disposizioni sopra richiamate. Dura lex, sed lex!»

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