Teatro, cinema e convivenza con il Covid, il Cenacolo prova a ripartire: mercoledì la prima proiezione in sala
Mario Bonacina e Riccardo Arrigoni, presidente e vice, hanno diretto i "lavori" necessari per poter riaprire la struttura di piazza Cappuccini: «Ma le incertezze sono tante»
Il Teatro Cenacolo Francescano prova a ripartire. Perchè, di questi tempi difficili a causa dell'emergenza sanitaria, tutto assomiglia più a un tentativo che a una riuscita certa. Otto mesi passeranno dalla chiusura forzata del 22 febbraio e la riapertura di mercoledì 21 ottobre, primo giorno di proiezioni di "Ciak Cenacolo", la tradizionale rassegna cinematografica arrivata al 29esimo anno di vita. La digitalizzazione aiutera: abbonamenti e biglietti, infatti, sono già in vendita sul sito internet e saranno comunque acquistabili presso le casse dell Teatro. Inoltre, si sta procedendo con la partecipazione al bando per l'acquisto di un proiettore digitale con il contributo a fondo perduto di Regione Lombardia, che coprirà 30mila dei circa 60mila euro necessari.
Biglietti e abbonamenti in vendita
«Negate alcune liberatorie»
«Il cenacolo rimane una sala a disposizione della città, usata per svariate attività di scuole e associazioni. Occasioni di cultura e incontro sono andate così disperse, ad oggi nessuno ci ha chiesto il luogo per presentazioni e/o conferenze. In questo periodo abbiamo lavorato e pensato alla prossima stagione - spiega il Presidente Mario Bonacina -. Il Dpcm ha introdotto il rimborso dei biglietti tramite voucher: la maggioranza di questi è stata emessa e saranno utilizzabili a partire da questa stagione, ma c'è chi ha rinunciato per paura. Siamo arrivati al momento momento in cui tentiamo di riaprire con “Ciak Cenacolo”: quella che inizierà il 21 ottobre sarà la 29esima rassegna, penso la più longeva del territorio lecchese. Il sistema del cineforum, comunque, non funziona più, di conseguenza forniamo agli spettatori una scheda che presenta il film in prozieione e quello che sarà visibile la settimana seguente. Riprendiamo proiettando i quattro film non visti lo scorso anno, cui ne abbiamo aggiunti altri 16, difficili da reperire: due case produttrici, infatti, ci hanno negato la liberatoria. I costi di abbonamento (20 proiezioni, 60€; 10 proiezioni, 35€) e singolo biglietto (5€) rimangono invariati: l’abbonamento permette un doppio ingresso per proiezione, chi perde una proiezione può portare una seconda persona».
Si riaccende tra tante difficoltà: «Ripartire ha voluto predisporre il protocollo previsto dalle autorità: la capienza originaria (494 posti) è stata ridotta di un terzo (180 posti). Distanziamento e mascherina vanno mantenuti, il gel è già disponibile all’ingresso e le uscite saranno diversificate. Non abbiamo ancora deciso se misurare la temperatura all'entrata: se il numero di presenti è elevato, questo allunga i tempi e la permanenza in fila; ognuno, comunque, sarà “schedato” all’ingresso. Per noi questo è un motivo di preoccupazione, non lo nego: in ogni caso abbiamo sanificato l’intero Cenacolo, dai sedili alle condotte. Abbiamo deciso di ripartire perché crediamo nella nostra attività di volontari, ma quest’anno sarà complessivamente più difficile e abbiamo avuto delle perdite enormi: nel 2019 erano stati acquistati 100 milioni di biglietti per andare al cinema, dal 1 gennaio ne sono stati venduti 3 milioni e 200 mila. Il Ministero della Cultura ci è venuto incontro con dei bandi, ma allo stanziamento iniziale di 60 milioni per le sale cinematografiche non abbiamo potuto aderire perché abbiamo organizzato 19 proiezioni al posto del limite minimo di 20. A Natale, poi, chiudiamo il teatro e l’Epifania è caduta di mercoledì. Una "comica" dietro l'altra».
Le altre iniziative
"Ciak Cenacolo" è l'unico evento con date certe, ma altre sono in cantiere. In programma, infatti, c'è la seconda rassegna “Piccoli e grandi insieme”, rassegna domenicale per le famiglie: «Si è chiusa la settimana prima del lockdown e ci ha dato grandi soddisfazioni, con una media di 350 presenti a spettacolo. Educare i piccoli ad andare a teatro è importante. Abbiamo pensato a cinque titoli, che dovrebbero partire domenica 22 novembre con “La Bella Addormentata nel bosco». Chiusura fissata per gennaio 2021.
Destino incerto per “Lecco Lirica”: «Ci abbiamo riflettuto e abbiamo deciso di rimandare tutto al 2021, perché non è chiaro cosa si possa effettivamente fare». “Una città sul palcoscenico”: «Solo due compagnie su nove sono andate completamente in scena nel 2020, il terzo spettacolo si è visto solamente al sabato e non alla domenica, mentre gli altri sono stati bloccati. I problemi che avranno saranno affrontati per la costruzione della nuova stagione». Per quanto riguarda le scuole a teatro, ecco che ci sono le difficoltà maggiori: «Tre erano gli spettacoli che sarebbero dovutu iniziare tra marzo e aprile, ma sono stati annullati e le incertezze rimangono».
«Martedì c’incontreremo per capire cosa fare con il teatro amatoriale - aggiunge il vicepresidente Riccardo Arrigoni -. Il problema maggiore è quello capire come convivere con le norme. Come si può rispettare il distanziamento sul palco? Poi guardiamo il Giro d’Italia e se ne vedono di tutti i colori».