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«No al teleriscaldamento e chiudiamo l'inceneritore di Valmadrera»

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" interroga Silea sul progetto che riguarda il forno. «Chiusura entro il 2024 con interventi diretti a contenere la produzione di rifiuti indifferenziati in provincia di Lecco»

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" interroga Silea per sapere quali sono le fonti energetiche rinnovabili, non fossili, che sarebbero state individuate dalla società che ha presentato l'unico progetto per il teleriscaldamento che riguarderebbe i comuni di Valmadrera, Lecco e Malgrate. 
Gli ambientalisti lo chiedono in una lettera inviata nei giorni scorsi a Silea (mandata per conoscenza alla Regione Lombardia, alla Provincia di Lecco e ai sindaci di Valmadrera, Lecco, Malgrate - questi tre interessati dal progetto Tlr - oltre che a Civate e Suello); nella missiva il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" chiede, a proposito del progetto da 80 milioni di euro per il teleriscaldamento: quali "sistemi alternativi di alimentazione della rete", ovvero quali fonti energetiche rinnovabili, non fossili, sono state individuate dalla società nel progetto presentato per il teleriscaldamento, e quali tempistiche ha previsto per l'abbandono definitivo dell'uso di energia termica proveniente dal forno inceneritore di Valmadrera.

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La lettera, a firma di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", contiene anche le seguenti affermazioni. «La nostra associazione reitera la propria richiesta affinché venga abbandonato l'assurdo progetto di teleriscaldamento, che avrebbe come unico scopo quello di procrastinare la vita residua del forno inceneritore di Valmadrera. Forno che invece dovrebbe essere chiuso definitivamente già nel 2024, se nel frattempo venissero programmate e attuate politiche di riduzione alla fonte dei rifiuti, ovvero interventi diretti a contenere la produzione di rifiuti indifferenziati in provincia di Lecco. Infatti mettendo in campo precise strategie di riduzione - previste oltretutto dalle direttive comunitarie e dalle leggi nazionali come prioritarie nella gerarchia di gestione dei rifiuti - si potrebbero contenere in maniera consistente i quantitativi di rifiuti non riciclabili e/o non recuperabili prodotti nel territorio provinciale. Il tutto unito a interventi tesi ad aumentare e rendere più efficaci le raccolte differenziate monomateriali (abbandonando quindi la raccolta multimateriale, sistema dispersivo, che oltretutto genera una maggiore frazione di scarto), finalizzate al recupero di materia e non al recupero energetico. Riteniamo che il compito principale di Silea, società totalmente pubblica e di diretta emanazione dei comuni, dovrebbe proprio indirizzarsi all'attuazione delle sopracitate politiche e strategie di riduzione alla fonte dei rifiuti e non già a mettere in campo un dispendioso progetto di teleriscaldamento». 

Si ricorda che il bando indica per il progetto del Tlr un valore economico di 80 milioni di euro

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