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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Lavoro e tutele subito per le nostre imprese": Confcommercio Lecco lancia un nuovo grido di dolore

Pur non aderendo alla manifestazione #ioapro, l'associazione di categoria lecchese ha voluto lanciare un altro segnale alle istituzioni

Pur non aderendo, anzi mostrando la propria contrarietà, all'iniziativa #ioapro, Confcommercio Lecco lancia un nuovo grido di dolore per la crisi economica derivata dalla pendemia di Covid-19. Per questo motivo sulla facciata di Palazzo Falck, casa dei commercianti, è stato appeso un lungo striscione con stampato lo slogan "Lavoro e tutele subito per le nostre imprese": «Abbiamo deciso di esporre questo striscione - a Lecco e nelle sedi di Calolzio e Merate - per richiamare l'attenzione su un tema che sta a cuore a noi come associazione ma che dovrebbe stare a cuore anche a tutta la comunità: le nostre imprese hanno bisogno di potere lavorare e di potere avere tutele e sostegno subito - ha spiegato Antonio Peccati, presidente dell'associazione di categoria -. Oggi scendiamo nelle strade e in piazza, dove operano le nostre imprese, per dire con forza che non c'è più tempo da perdere. Il commercio, il turismo e i servizi che noi rappresentiamo stanno vivendo mesi davvero difficili: alcuni comparti sono chiusi, altri sono fortemente penalizzati altri lavorano ma a scartamento ridotto. Questa nostra azione vuole essere un modo per non fare calare l'attenzione di chi ci governa rispetto al mondo delle imprese del terziario di mercato che sono fondamentali per l'Italia».

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Fipe Confcommercio Lecco prende le distanze da #ioapro

«Siamo consapevoli dell'emergenza che stiamo vivendo e del dramma causato dalla pandemia - ha proseguito Peccati -, ma chi lavora ha bisogno di avere più certezze sia in termini di possibilità di lavorare che di possibilità di avere ristori giusti e adeguati. Comprendiamo la rabbia e la frustrazione di tanti imprenditori e operatori ma sappiamo anche che solo stando insieme, solo agendo da associazione responsabile  e seria, solo restando nel terreno del rispetto delle norme possiamo ottenere i risultati sperati. "Lavoro e tutele subito per le nostre imprese" vuole essere un appello accorato perchè chi ha il compito di decidere lo faccia in fretta tenendo conto che le imprese portano sviluppo, occupazione e benessere al territorio».

Il numero uno ha ribadito il parere negativo a #ioapro: «Noi non vogliamo andare contro le leggi, ma oggi c'è bisogno di un gesto forte che richiami l'attenzione. Ci sentiamo sempre dire che prima si apre e poi si chiude, ma, di fatto, chi ha un'attività si trova solo i costi che non si fermano mai e nessuna possibilità di recuperarli attraverso il lavoro. Chiediamo, in sintesi, regole che tutelino sia l'economia che la salute: quando abbiamo potuto aprire sono stati fatti degli adeguamenti ai locali, è questo che chiediamo; pensate agli impianti sciistici, che apriranno quando tutta questa neve, caduta in grande quantità, non ci sarà più. Si può andare in treno e in metropolitana, ma non sulla funivia, mentre in Austria e Svizzera questo è consentito; lo stesso vale per i bar chiusi, che ora potrebbero non fare più nemmeno asporto; questi imprenditori non sanno più cosa fare e si sono indebitati con le banche».

«Vogliamo certezze»

«Non aderiamo a questa manifestazione perchè non possiamo permetterci il lusso di far incorrere i nostri associati in sanzioni amministrative e/o penali - ha precisato Marco Caterisano, presidente di Fipe Confcommercio -. Si tratta di una forma di tutela doverosa nei loro confronti. Oggi abbiamo appeso questo striscione: vogliamo avere la certezza di poter lavorare in concretezza, non repentini stop&go delle attività che sono deleteri, oltre a degli interventi di tutela immediati e certi, oltre che concreti. Non possiamo vivere con un Governo che non sa calcorale le effettive perdite, ma promette solo ristori in base a come si sveglia al mattino. La strada è tracciata: lavorare per perioodi più lunghi e con programmazione, oltre a delle tutele certe».

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