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Covid, la curva risale: “Ma non è la quinta ondata”

Nessuna preoccupazione in Regione: “Siamo pronti”. Terapie intensive in calo

Gli allentamenti ci sono, la risalita della curva pure. Ma non tale da destare preoccupazione. “Assistiamo ad una leggera risalita della curva, ma non è una quinta ondata, almeno per il momento”. Queste le parole dell'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, a proposito della situazione contagi covid in Regione.  “La Lombardia, qualora le cose dovessero peggiorare, è assolutamente pronta - ha voluto assicurare Moratti, a margine del convegno ‘Monopattini e dintorni, sicurezza, rischi, norme’ tenutosi a Palazzo Lombardia -. Abbiamo costruito un’organizzazione molto flessibile e siamo in grado di ampliare o restringere gli hub vaccinali, quelli per gli screening e siamo pronti per qualsiasi emergenza”.

“C’è un lieve aumento dei casi che riguarda non solo la Lombardia, ma tutte le regioni - ha proseguito la vicepresidente lombarda -. Noi continuiamo ad avere un’incidenza che è circa la metà di quella italiana, che a sua volta ha un’incidenza migliore rispetto ad altri paesi. Comunque questa risalita della curva non è da sottovalutare, quindi è importante che chi non si è ancora vaccinato lo faccia e che non si abbassi la guardia rispetto alle misure di protezione individuale”.

Covid-19: cosa dicono i numeri

Secondo l'ultimo bollettino, nella giornata di martedì 22 marzo, in Lombardia i contagi sono stati 11.378 su 95.788 tamponi effettuati (indice all'11,9%). Gli attuali positivi sono aumentati di 2.406 unità (in questo momento in regione sono positive 141.553 persone); 17 i decessi nelle ultime ventiquattro ore. Negli ospedali i ricoverati sono 934, +30 da lunedì, ma nelle terapie intensive, da sempre uno dei dati principali, si è registrato un calo di 7 pazienti. Per quanto riguarda in modo più specifico la città di Lecco e la sua provincia, nelle ventiquattro ore precedenti sono stati registrati 536 nuovi casi di contagio da Covid-19. Da inizio pandemia a ieri, i casi di Coronavirus accertati nel territorio Lecchese hanno così raggiunto quota 70.346.

  • ​i tamponi effettuati: 95.788, totale complessivo: 34.332.761
  • i nuovi casi positivi: 11.378
  • in terapia intensiva: 45 (-7)
  • i ricoverati non in terapia intensiva: 934 (+30)
  • i decessi, totale complessivo: 39.092 (+17)

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I dati settimanali

Secondo quanto emerso dall'analisi dei bollettini quotidiani del Ministero della Salute, sulla passata settimana 14-20 marzo, su scala nazionale c'è stato un freno nel calo dei morti e sono tornati a crescere i ricoveri quotidiani in terapia intensiva dopo due mesi. È andata avanti, al contrario, la discesa delle vaccinazioni, che durante la settimana sono state in totale 364.725 (circa 52.103 al giorno, -18,36% sulle 446.751 dei sette giorni precedenti), tra i cinque risultati settimanali più bassi dall'inizio delle somministrazioni in Italia. Per il nuovo vaccino Novavax sono state 2.219 le somministrazioni effettuate (lo 0,61% del totale), -54,91% sulla settimana precedente (erano state 4.921).

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Per gli esperti, l'aumento dei casi e dei ricoveri è la conseguenza dell'allentamento delle misure per contrastare la diffusione del Covid-19, con la relativa sospensione dello stato di emergenza dal 1° aprile deciso dal CdM la scorsa settimana. In base alle nuove misure, dal prossimo mese si continuerà a gestire la pandemia basandosi sul green pass, base o rafforzato, che consentirà di accedere a luoghi pubblici, scuole, luoghi di lavoro. Eliminato - per ora - il sistema dei colori per le Regioni, adottato per segnalare una pressione sul sistema sanitario locale a seguito dell'aumento dei contagi. Quello su cui si continuerà ad effettuare un monitoraggio serrato, invece, saranno i ricoveri che, in questa fase restano tuttavia ancora bassi.

Green pass e Omicron 2: cosa dicono i virologi

"La variante Omicron 2, BA.2., ha preso il sopravvento su Omicron. E ormai vediamo nei nuovi contagiati solo questa" ha ricordato Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma. "Chi non è vaccinato può rischiare un quadro clinico severo e anche di finire in terapia intensiva. Mentre chi è immunizzato non ha grandi conseguenze". "L'alto tasso di reinfezioni che stiamo registrando con Omicron 2, anche in chi è immunizzato con tre dosi - ha sottolineato - ci induce a pensare che la risposta immunitaria sia inferiore rispetto a Delta. Ma comunque il booster va fatto perché è l'unico strumento che ci mette in sicurezza dalla malattia severa", ha concluso il presidente Simit.

Per dirla con le parole di Andrea Cristanti "Omicron 2 è contagiosissima, se una persona non è vaccinata o è fragile, Omicron 2 dà malattia severa. Ecco perché è cruciale proteggere i fragili, perché oggi le vittime del virus sono in particolare loro".

Insomma: seppure smorzato l'allarme per la pandemia è tutt'altro che scemato, tanto da mettere in dubbio l'abbandono del green pass. Fabrizio Pregliasco, direttore dell'Ircss Galeazzi di Milano ospite della trasmissione Un Giorno da Pecora è sibillino nell'avvertire dei rischi di una possibile nuova ondata a giugno e chiede prudenza nelle riaperture. In particolare sull'addio al green pass previsto dal primo maggio afferma che: "Lasciamo lo step della loro eliminazione dal primo maggio ma comunichiamo che c'è la possibilità di tornare indietro se il numero dei ricoverati e delle terapie intensive si alza come in passato".

A segnare il passo è l'Austria che a seguito dell'incremento di casi di Covid-19, molto probabilmente ritornerà all'obbligo della mascherina Ffp2 in ambienti interni a meno che non ci sia stato un controllo sul green pass (3-G) all'ingresso. Ci aspetta una nuova primavera di attenzione, anche se non più di emergenza: ecco la nuova normalità.

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