Green pass, arriva un nuovo decreto: dove si entra solo con la carta e dove non serve
Il decreto del Governo sta per vedere la luce: lo scopo è quello di contenere la variante Omicron
Altre misure in arrivo da Roma. Il Governo, infatti, è prossimo a firmare un nuovo Dpcm per regolare la vita delle persone e contenere la pandemia da covid 19: il provvedimento conterrà l'elenco di attività in cui dal prossimo mese (1° febbraio 2022, un martedì) si potrà entrare senza green pass, base o rafforzato, perché considerate essenziali. Il tema non è banale. Quali sono le attività, dunque i negozi necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie? Il terreno rischia di essere scivoloso, e non a caso il governo ci sta mettendo più del previsto a trovare la quadra.
Una lista è stata preparata dal ministero della Pubblica amministrazione, poi sono intervenuti nei giorni scorsi gli altri dicasteri. Oggi, martedì 18, dovrebbe esserci un nuovo tavolo tecnico a Palazzo Chigi. Le attività certe in cui si entrerà senza tampone sono i supermercati, gli alimentari, le farmacie, gli ospedali, i negozi di per bambini, i commissariati di polizia, i tribunali per le testimonianze. E poi? I dubbi non mancano, racconta Today.it. La lista, a quel che si apprende, è molto più stringata di quanto ci si potesse immaginare.
Nuovo Dpcm: dove si potrà entrare senza green pass dal 1° febbraio
Procediamo con ordine. Dal 1° febbraio 2022 il green pass base sarà necessario anche in uffici pubblici, servizi postali, banche e negozi non essenziali. Dal 20 gennaio invece - questo è già stabilito dall’ultimo decreto in vigore - barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno già chiedere il green pass, da tampone o da vaccino. Il nuovo Dpcm non è un fulmine a ciel sereno: lo prevede espressamente il decreto covid varato dal governo il 5 gennaio con nuove misure per contrastare la pandemia (lo stesso che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50). Quel decreto ha messo qualche punto fermo, ma non basta: stabilisce senza ombra di dubbio che fino al 31 marzo è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di certificazione verde covid-19 (tampone antigenico rapido o molecolare con risultato negativo) l'accesso ai "servizi alla persona" (dal 20 gennaio) e "ai pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali" (dal 1° febbraio) con l’esclusione di "quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona". Di qui la necessità di un nuovo Dpcm.
Si tratta ancora sulla lista degli esercizi e delle attività commerciali, ma la certezza è che sarà una lista molto corta. Ci sono, come detto, gli alimentari ma non i tabaccai, le edicole ma non le boutique di abbigliamento, le farmacie ma non le librerie né i negozi per bambini. L’elenco delle “attività essenziali" è, tanto per intenderci, molto più corto di quello che in zona rossa consentiva a numerosi esercizi di rimanere aperti. La lista, o almeno una bozza, è stata definita in tutti i dettagli nelle scorse ore dai ministeri della Pubblica amministrazione, dello Sviluppo economico, della Salute e della Giustizia. Entro stasera all'elenco sarà messo un punto definitivo. E poi diventerà un Dpcm con la firma del presidente del Consiglio Mario Draghi.
La lista dei negozi /attività in cui non servirà il green pass
In sintesi, tra 14 giorni il green pass servirà in tutti i negozi ad eccezione di alimentari, supermercati, ipermercati, pescherie, macellerie, panetterie e negozi che vendono surgelati. Senza certificato verde si potrà anche fare la spesa al mercato rionale. Per quanto riguarda i vestiti resteranno "esenti" dall’obbligo di tampone o vaccino anche gli acquisti dagli ambulanti. Sarà richiesto il pass verde nei negozi di abbigliamento, di intimo e in quelli per bambini, giocattoli compresi.
Niente green pass per entrare in farmacie, negozi di ottica e parafarmacie medicinali o che vendono prodotti per la cura della persona (creme, deodoranti, spazzolini, assorbenti, prodotti per la prima infanzia), così come per benzinai, negozi che vendono pellet per le stufe e negozi che vendono alimenti o altri articoli per animali. Le edicole potranno vendere a chi non ha il pass ma solo se sono chioschi all’aperto; ci vorrà invece il green pass nei negozi che al loro interno vendono riviste, nelle cartolerie e nelle librerie.
Rebus tabaccai: dovrebbe servire il green pass, così come per i rivenditori di sigarette che si trovano all’interno dei bar dove già serve il green pass da tampone. Chi fuma si dovrà accontentare dei distributori automatici e dei corner dedicati all'interno dei supermercati (non molti a dire il vero)? Staremo a vedere, pare proprio di sì.
Non serve - ovviamente - il green pass per chi ha urgenza di recarsi al pronto soccorso, per chi deve sottoporsi a una visita in ospedale o ad analisi cliniche in un laboratorio. Ingresso "libero" se si deve sporgere una denuncia in un commissariato o in una caserma o chi è imputato o testimone in un processo civile o penale e per questo deve entrare in tribunale.
Se un negozio è fuori dalla lista che sarà licenziata nel Dpcm, vorrà dire che serve un green pass, da tampone negativo valido per 72 ore se il test è molecolare e per 48 ore se antigenico. Oppure un green pass da guarigione o da vaccino. Tra l'altro dal primo febbraio durerà per soli sei mesi con effetto retroattivo (scadrà insomma anche a chi ha superato l’infezione o ha ricevuto la somministrazione da più di 180 giorni). Da febbraio, questo è già stato stabilito nel decreto precedente a quello di oggi/domani, il pass sarà richiesto anche negli uffici pubblici, alle poste e in banca.
In sintesi, ecco uno specchietto con le prossime date da cerchiare in rosso sul calendario
- 20 Gennaio 2022 - Parrucchieri: Dal 20, per andare da parrucchiere, barbiere o estetista serve il green pass, base o rinforzato
- 31 Gennaio 2022 - Discoteche: Il 31 termina lo stop a concerti ed eventi all’aperto. Ed è l’ultimo giorno di chiusura per le discoteche
- 1 Febbraio 2022 - Negozi e uffici: Da febbraio il pass (la cui durata si riduce a 6 mesi) servirà per entrare in uffici pubblici e quasi tutti i negozi