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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Il Green Pass per entrare in bar e ristoranti? Il governo va verso il nuovo decreto: occhio alle multe

Il modello francese si fa strada anche tra le idee che saranno valutate durante la prossima cabina di regia

Va avanti l'iter legato all'approvazione del Green Pass in Italia. "L'Italia deve fare una scelta fortissima, la più forte in Europa, e abbracciare il modello Macron, persino rafforzato". È il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta oggi ad incalzare la maggioranza sul tema dell'allargamento dell'uso del Green Pass sulla falsa riga di quanto annunciato da Macron in Francia che ha vincolato l'uso del trasporto pubblico e l'accesso ai locali pubblici al possesso della certificazione anti Covid. 

"Questa è l'ora della responsabilità e della verità" ribadisce il ministro forzista in un'intervista a Milano Finanza che ammette come nella stessa maggioranza vi siano anime contrarie. Tra cui il leader della Lega Matteo Salvini che invece si dice contrario a obbligi e sanzioni. "L'obiettivo è garantire i vaccini agli over 70 senza multare, punire e inseguire i ragazzi di 20-30 anni e hanno diritto al ritorno alla vita". Lo ha detto il leader leghista intervenendo a Bassano del Grappa per la raccolta firme sul referendum sulla giustizia.

E parla di sanzioni perché nella bozza del decreto green pass sarebbero previste anche multe di 400 euro per i clienti dei ristoranti trovati al tavolo sprovvisti di certificazione verde e cinque giorni di chiusura per i gestori. Anche di questo si discuterà lunedì o martedì durante la cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi per arrivare forse già giovedì ad approvare il decreto in Consiglio dei ministri. A spingere per le misure sono soprattutto Pd e Leu, con il ministro Roberto Speranza convinto che si debba fare di più contro il diffondersi dlla variante Delta che colpisce duro anche nei Paesi con alto tasso di vaccinazioni (Israele e Regno Unito dove si vede anche un aumento di casi gravi soprattutto tra i non vaccinati, ndr).

Quali saranno dunque i possibili nuovi usi del Green Pass ad oggi utilizzato solo per accedere ad eventi come stadi e matrimoni? Per il responsabile della Salute in vista delle possibili chiusure che potrebbero profilarsi con provvedimenti di nuove zone gialle già prima della fine del mese, il green pass eviterà di richiudere bar, ristoranti, piscine, palestre, stadi, cinema, teatri condizionandone l'accesso solo ai vaccinati (con doppia dose), ai "tamponati" e ai guariti dal covid. Inoltre occorrerà presentare il certificato per salire su treni, aerei e navi, per accedere ai centri commerciali e ovviamente per entrare in discoteca se riapriranno. Almeno questo secondo le anticipazioni che spifferano dall'esecutivo. Quello che è certo è che verrà prolungato lo stato di emergenza, probabilmente per tutto l'anno 2021 per meglio gestire la pandemia.

Green Pass, le novità

  • atteso un nuovo decreto in settimana per consentire l'ingresso nei locali al chiuso solo a chi è provvisto di green pass;
  • il green pass permetterà di non chiudere bar e ristoranti se dovessero tornare le zone gialle;
  • potrebbero essere introdotte multe e sanzioni per chi viola le norme;
  • occorrerà presentarlo per utilizzare i mezzi di trasporto;
  • sarà obbligatorio per il personale scolastico secondo le ultime raccomandazioni che il Cts ha fatto al ministero dell'Istruzione.

Tuttavia c'è chi si oppone a imposizioni che risultano di difficile comprensione, come ad esempio l'obbligo di quarantena che in questi giorni sta venendo imposta anche ai vaccinati in conseguenza dell'aumento di contagi. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, in una intervista al Corriere della Sera chiede che venga tolta ogni limitazione a chi ha la doppia dose di vaccino. "Che senso può avere una quarantena imposta ad un soggetto con vaccinazione completa solo perché venuto a contatto con un contagiato?". si chiede Zaia auspicando un modello già attuato in Svizzera dove chi è immunizzato non è soggetto ai vincoli.

Tra le richieste delle Regioni di cui Zaia si fa portavoce c'è anche la riparimetrazione delle zone di rischio in base alla sola situazione di carico ospedaliero: una richiesta che il ministro della Salute Roberto Speranza già ieri ha annunciato di voler prendere in carico.

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