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Paxlovid, la pillola anti-Covid che arriva nelle farmacie: come averla

Prodotta dalla Pfizer, è stata oggetto dell'accordo tra Ministero della Salute e associazioni di categoria: chi la può ottenere

Ne abbiamo parlato già qualche tempo fa: arriva nelle farmacie l'antivirale Paxlovid, la pillola anti-Covid prodotta da Pfizer. In circolazione in Italia dai primi di febbraio, avrà ora un canale di distribuzione alla portata di tutti: le farmacie appunto. E' stato infatti siglato il protocollo d'intesa tra ministero della Salute, Aifa, Federfarma Servizi, Federfarma, Assofarm, Farmacie Unite e Adf che rende dispensabile su tutto il territorio nazionale il medicinale. Vediamo quando può essere assunto e come averlo.

Cosa è il Paxlovid

Paxlovid è il primo farmaco antivirale orale a essere stato autorizzato dall'Agenzia europea per i medicinali per il trattamento del Covid negli adulti non ospedalizzati, che non hanno bisogno di ossigenoterapia e con condizioni cliniche concomitanti "che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 severo". 

Come si legge in un report dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), il medicinale contiene due principi attivi: nirmatrelvir e ritonavir, presenti in due compresse distinte. Nirmatrelvir agisce "riducendo la capacità del SARS-CoV-2 di replicarsi nell’organismo, mentre ritonavir (farmaco già da tempo utilizzato nel trattamento dell’infezione da hiv) non ha attività antivirale ma funziona da booster farmacologico prolungando l’azione di nirmatrelvir".

Quando si può assumere

Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di Covid, non oltre 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il trattamento consiste nell’assunzione di due compresse di nirmatrelvir e una compressa di ritonavir, due volte al giorno, per 5 giorni. L'Aifa  necessità di i"ndagare in maniera accurata l’anamnesi farmacologica del paziente in quanto il ritonavir ha importanti interazioni farmacologiche con molti farmaci".

Come avere il Paxlovid

Federfarma spiega che sarà usata la cosiddetta "distribuzione per conto" o Dpc. E' il metodo che permette al paziente di ritirare nelle farmacie aperte al pubblico i farmaci in confezione ospedaliera.Sono acquistati a monte delle Asl e distribuiti attraverso gli esercizi commerciali.

Per avere il farmaco sarà necessaria l'apposita ricetta medica. La dicitura ufficiale è "medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta". Il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone, annuncia: "Siamo pronti alla distribuzione di farmaci innovativi in piena sicurezza ed efficienza nel rigoroso rispetto delle linee guida di buona distribuzione dei medicinali, cui è improntata la professionalità della quotidiana attività delle nostre aziende. Nonostante le profonde difficoltà economiche che la distribuzione intermedia sta rappresentando da tempo e in più sedi al Governo, Federfarma Servizi ha risposto con grande senso di responsabilità sociale alla richiesta dell'Aifa e del ministero della Salute, offrendo ancora una volta il nostro contributo fattivo alla tutela della salute del nostro Paese. L'Aifa - ricorda Mirone - ha chiesto alle nostre associate di sostenere l'accesso sul territorio ai farmaci antivirali per il trattamento del Covid-19. Federfarma Servizi ha confermato immediatamente la piena disponibilità a collaborare per consentire la pronta reperibilità del medicinale nelle farmacie".

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