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Problemi su problemi

Caos tamponi, in Lombardia adesso scarseggia anche il reagente

Alle difficoltà nel trovare gli appuntamenti si sommano quelle relative alla materia prima: coinvolte anche Toscana, Lazio e Veneto

È molto forte la pressione sul Sistema sanitario italiano. Da giorni, infatti, ci sono file chilometriche per fare i tamponi: da Nord a Sud l'Italia si ritrova nel pieno della quarta ondata, con i contagi che aumentano insieme ad i test effettuati, che iniziano a scarseggiare. Ma se per i tamponi non siamo ancora all'emergenza, per i reagenti è già allarme; e non è da sottovalutare il problema legato al poco personale a disposizione, anche il Lombardia. ''C'è la possibilità che finiscano tamponi e reagenti'', ha tuonato il presidente del Veneto Zaia, ma la situazione è la medesima nella maggior parte delle regioni. 

L'Asl Toscana, in una nota, ha confermato le difficoltà di tutto il sistema a causa dell'impennata di tamponi richiesti: "Purtroppo in questi giorni si registrano difficoltà nella prenotazione dei tamponi molecolari. Come rilevano i diversi professionisti impegnati giornalmente nell'organizzazione dei servizi, si riscontrano molti casi di richieste inappropriate che vanno ad aggiungersi al già considerevole numero di esami determinati per effettuare la diagnosi in persone con sintomi e per certificare la guarigione, necessaria per il rientro al lavoro". Rivolgendosi ai cittadini, l'Asl chiede attenzione e raccomanda di richiedere il tampone molecolare solamente nei casi previsti dalla normativa e cioè per i quesiti diagnostici e per certificare la guarigione.

Anche dal presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, è arrivata la richiesta di ulteriori scorte: ''Bisogna aumentare gli approvvigionamenti. Registriamo allungamenti di diversi giorni per gli appuntamenti sull'effettuazione dei tamponi molecolari. E questo capita non solo a Roma, ma anche in diverse altre Regioni. Tra Green pass e fattori dovuti alle festività, non c'è mai stata tanta richiesta di tamponi in Italia''. L'Asl di Napoli, per evitare ulteriori disagi, ha chiesto ai cittadini di non presentarsi senza prenotazione. 

In Lombardia manca anche il personale

Alla carenza di test e reagenti va aggiunta anche quella del personale, un'emergenza nell'emergenza di cui ha parlato Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia a capo della Conferenza delle Regioni: ''Dobbiamo anche capire se stiamo facendo dei tracciamenti inutili o se è meglio spostare quella forza lavoro a fare i vaccini perchè stare così è come lottare contro i mulini a vento''. Un'opinione condivisa anche dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana: ''Il capitale umano è purtroppo limitato, purtroppo ci devono essere delle priorità e si devono fare delle scelte. Io sono dell’opinione che la priorità in questo momento sia soprattutto la vaccinazione''.

Intanto, i governatori hanno inviato al governo un documento in cui si chiede di indirizzare l'attività di contact tracing sui non vaccinati e sui contesti di maggior rischio di diffusione del coronavirus e passare dalla quarantena all'autosorveglianza per i contatti di positivi vaccinati, riducendo per questi il ricorso ai tamponi. 

La proposta dei presidenti di Regione è di ''mantenere la quarantena per tutti i contatti non vaccinati'' e di mantenere una strategia di testing nelle persone a rischio, come gli immunocompromessi, o per i contesti sanitari e socioassistenziali. Infine i governatori chiedono al governo di permettere la graduale attivazione di meccanismi di automatizzazione per la comunicazione dell'isolamento e della quarantena e per la raccolta di informazioni sullo stato di salute e sui contatti.

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