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Economia

Il governo promette nuovi ristori alle attività: ecco chi riceverà gli aiuti

La misura potrebbe essere varata già durante il Consiglio dei ministri del prossimo giovedì. Bisogna fare in fretta: il 24 si vota il Presidente della Repubblica

Sono stati annunciati i nuovi ristori, volti a garantire continuità aziendale e tutela dell’occupazione. Sono i due capisaldi in base ai quali il governo sta mettendo a punto un nuovo decreto sostegni e ristori a favore dei settori maggiormente colpiti dall’ultima ondata di casi e dalle conseguenti misure restrittive: si va verso la riproposizione della Cassa Covid come strumento per evitare nuovi licenziamenti.

Sono ore di grande confusione. Le richieste dei partiti e dei sindacati partono da un pacchetto di 13 settimane ma, stando alle recenti valutazioni interne all’esecutivo, si starebbero calcolando le risorse a disposizione per un range che parte da 9 e arriva appunto a 13 settimane. Difficile invece secondo il Sole 24 Ore che possano trovare spazio le istanze per tornare ad equiparare quarantena e malattia per i lavoratori che hanno contatti stretti con un positivo.

Verso un nuovo decreto sostegni

"La stangata sulle bollette è già in atto da mesi, ma gli aumenti nel prossimo trimestre del 55% per l’energia e del 41,8% per il gas naturale sono chiaramente insostenibili per famiglie e imprese. L’altra grande emergenza riguarda i settori più colpiti dalle chiusure, come turismo e discoteche, che sono in attesa di tempestivi ristori e del rifinanziamento della cassa Covid - dichiara la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini - Per non fermare produzione e consumi serve dunque un nuovo intervento del governo, e non basta recuperare i soldi non spesi nel 2021, che sono del tutto insufficienti: serve un ulteriore scostamento di bilancio". 

Sono giorni molto complicati. Di una complessità inattesa fino a dicembre. Ora anche le aziende dei trasporti, dei congressi e degli eventi chiedono al governo ristori. Senza contare che se si tornerà alla didattica a distanza anche i genitori dei bambini che dovranno seguire la lezione da casa potrebbero aver bisogno di permessi retribuiti o nuovi sostegni per pagare la baby sitter. I nuovi ammortizzatori sociali all'orizzonte dovrebbero aiutare soprattutto le piccole aziende in difficoltà: "Non ci sono ancora le circolari Inps - spiega a Repubblica la segretaria confederale Uil Ivana Veronese - ma comunque le piccole aziende, che pagano un ammontare inferiore di contributi rispetto alle grandi, hanno diritto a periodi più brevi di Cig, e non possono permettersi di utilizzarli tutti adesso, per arginare la nuova ondata di Covid".

Chi riceverà aiuti immediati?

Non è ancora chiaro chi riceverà sostegni immediati. Il settore del turismo dovrebbe ricevere aiuti alle imprese in primis come proroga della Cig straordinaria ai lavoratori, anche se non è ancora definito il perimetro. I lavoratori che, nella valutazione del ministro Garavaglia, dovrebbero avere altre 13 settimane di Cig sono un po’ più di 170 mila. I settori interessati sono le agenzie di viaggio e i tour operator, le strutture ricettive, i parchi divertimento, le discoteche, gli stabilimenti balneari e quelli termali. La diminuzione di clienti e utenti è stata una mazzata.

Ma c'è pure il settore dei congressi e degli eventi che chiede un intervento urgente: non vedono la luce in fondo al tunnel i centri congressi, i fiorai, i catering, i fornitori di interpreti o tecnologia audio-video: in tutto impiegano 570 mila lavoratori e la crisi attuale è qualcosa di mai visto prima. da due mesi le cancellazioni si sono susseguite e trattandosi di eventi a lunga programmazione non ci sono buoni segnali per tutto il 2022.

"Piangono" anche le aziende di trasporti. Italo e dieci società di trasporto su gomma, hanno chiesto un incontro per valutare "l’impatto che le aziende prevedono sia sul servizio sia sui livelli occupazionali"

Si partirà dunque dalla proroga della Cig straordinaria per altri tre mesi per tutte le aziende dei settori in crisi, dal tessile all’artigianato al calzaturiero, che l’hanno avuta fino al 31 dicembre, e non solo per le aziende del turismo.

Perché il tempo stringe

Il nuovo decreto con ristori e sostegni potrebbe già essere varato dal Consiglio dei ministri del prossimo giovedì: ci sono circa 2 miliardi di risorse, tra i fondi previsti dalla legge di Bilancio (a cominciare dai 700 milioni per la cassa integrazione e dai 150 per turismo e automotive) e risparmi provenienti dalle pieghe della finanza pubblica.

I tempi, e soprattutto le risorse, per mettere mano a tutte le istanze che arrivano da maggioranza, sindacati e imprese non ci sono: il 24 gennaio infatti è prevista la prima votazione per l'elezione del capo dello Stato e di fatto l'attività legislativa del Parlamento si fermerà. Non è tutto: l'ipotesi dello scostamento di bilancio è stata rinviata a dopo che sarà sciolto il nodo del Quirinale. I tempi potrebbero allungarsi ulteriormente se Mario Draghi dovesse trasferirsi al Colle: in quel caso ci sarebbe anche una crisi di governo da gestire e superare.

Cosa sono i ristori

I Ristori (o Sostegni) sono delle erogazioni a fondo perduto (quindi non prestiti che prevedono una restituzione della cifra seppur in forme agevolate) fatte dal governo a favore delle attività che hanno subito, a partire dall'inverno del 2020, forti contraccolpi economici a causa della crisi e dalle chiusure dovute al Covid. L'ultimo decreto, ad esempio, ha previsto indennizzi a fondo perduto con bonifici diretti sul conto corrente, dal 100% al 200% di quanto già erogato nel mese di aprile con il Decreto Rilancio. Per alcuni settori specifici, quali ad esempio discoteche e sale ballo, si era arrivati al 400%.

Ora il grosso della torta "andrà al turismo", dicono i beninformati. Staremo a vedere.

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