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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'analisi

Zona bianca, gialla, arancione... Ma il sistema delle zone ormai è alla fine

Non c'è nessuna differenza per chi è vaccinato, ma anche chi non lo è deve fare i conti con il Super green pass per fare quasi tutto. Solo la zona rossa porterebbe restrizioni impattanti, ma non è all'orizzonte

Conta solo il Super green pass. O giù di lì. Il sistema a colori ha sempre meno senso in Italia: basti pensare che zona bianca, gialla e arancione sono quasi completamente identiche. Vediamo nel dettaglio il motivo dell'ormai acclarata assenza di differenze impattanti, in base a tabelle, decreti, Faq e deduzioni logiche. Per chi è vaccinato, non cambia nulla (nulla!) nel caso si viva in una regione in zona bianca, gialla o arancione. Lo spiega un approfondimento dei colleghi di Today.it.

Differenze tra zona bianca, gialla e arancione

In zona bianca e gialla chi non ha un Super green pass ha le stesse limitazioni. In zona arancione rispetto alla zona gialla qualcosina cambia: serve il Super green pass per comprare lo skipass, per i negozi nei centri commerciali nei festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi), per cenare al ristorante (anche in albergo) anche all'aperto, per le piscine all'aperto, per gli spogliatoi delle palestre, per fare sport di contatto al chiuso e all'aperto, per tutte le feste nei locali dopo cerimonie, per accedere a centri culturali, centri sociali e ricreativi all'aperto. Ma il nuovo decreto-legge del 29 dicembre dal 10 gennaio applica anche alla zona bianca e gialla l’obbligo di certificato "super" per queste attività, tranne in due specifici casi: l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (esclusi alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi) e l'acesso agli spogliatoi.

Per moltissime altre attività serve il Super green pass in zona bianca, gialla, arancione: non ci sono differenze col sistema a colori. In zona arancione gli spostamenti dal proprio comune con oltre 5mila abitanti con mezzo proprio verso altri comuni o fuori dai confini di Regione/PA richiedono green pass semplice, oppure motivi di lavoro, necessità, salute, o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Invece non vi è alcun limite di spostamento in zona gialla. La differenza principale rimasta in piedi tra zona bianca-gialla e quella arancione è dunque la regola degli spostamenti al di fuori del proprio comune per i non vaccinati (che possono comunque uscire dal comune, per lavoro, per il vasto e mai chiarito fino in fondo campionario di "necessità", e motivi di salute). Davvero differenze risibili.

I colori attuali delle regioni: zona rossa lontana

E' la zona rossa quella in cui sono ancora eventualmente vigenti le regole dell'inverno 2020-2021. Scattano le chiusure, con coprifuoco e limitazioni agli spostamenti. Bar, ristoranti, negozi, palestre, cinema, teatri e musei chiusi per tutti, anche se si è vaccinati. L'unica regione che all'orizzonte intravede la zona rossa è la Valle d'Aosta: già oggi supera le soglie della zona rossa per incidenza e posti letto occupati nei reparti ordinari. Ma il bassissimo numero di ricoveri in terapia intensiva allontana per gennaio lo scenario. E il fatto che in tutte le regioni i ricoveri aumentino con ritmi molto diversi rispetto alle altre ondate, allontana ovunque la zona con più restrizioni. Il picco di casi è atteso tra 10-15 giorni.

Si finisce in zona gialla con incidenza oltre i 50 casi ogni centomila abitanti, 15 per cento di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, e 10 per cento di posti letto occupati nelle terapie intensive Covid. Per la zona arancione, incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 30 per cento di posti letto occupati nei reparti ordinari e 20 per cento nelle terapie intensive. Per la zona rossa, incidenza sempre superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 40 per cento di posti letto occupati nei reparti ordinari e 30 per cento nelle terapie intensive.

In base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell'epidemia da Covid e alle ordinanze del Ministro della Salute, da lunedì 3 gennaio si applicano le misure previste:

  • per la zona bianca ad Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Molise, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta;
  • per la zona gialla a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Veneto e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Dal 10 gennaio probabilmente finirà in zona arancione la Liguria. Ma come detto qualche riga più su, cambierà poco o nulla.

Quanto detto fin qui non sta a significare che siano poco significative le percentuali di occupazioni di posti letto negli ospedali: un maggior numero di accessi Covid vuol dire sempre e comunque visite e operazioni non Covid spostate e disagi crescenti in tutte le strutture sanitarie. Omicron "non è il comune raffreddore - ha ribadito in queste ore Maria DeJoseph Van Kerkhove, epidemiologa specializzata in malattie infettive e membro del programma per le emergenze sanitarie dell'Oms - Mentre alcuni rapporti mostrano un rischio ridotto di ospedalizzazione di Omicron rispetto a Delta, ci sono ancora troppe persone contagiate da Omicron (e Delta)".

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