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Sabato, 20 Aprile 2024

Signorelli e il vaccino: «Primo passo di rinascita dopo un anno tremendo»

Il docente di Igiene e sanità pubblica fra i primi cinque a riceverlo. «Sforzo scientifico senza precedenti, potrebbe essere tra le più grandi scoperte della medicina degli ultimi decenni»

La sua presenza non è casuale. Il professor Carlo Signorelli, docente di Igiene e sanità pubblica all'Università Vita Salute San Raffaele di Milano, è stato tra i primi cinque lecchesi a ricevere il vaccino Pfizer contro il covid, lui che per mesi ha accompagnato le fasi dell'emergenza, in tv e non solo, rassicurando la popolazione quando necessario e mettendo in guardia sui rischi legati a comportamenti non idonei al contenimento dell'epidemia. Le sue parole, oggi, risuonano ancora più forti.

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«Io, come tutto il Cts, questa mattina ero a Milano e mi sono volentieri spostato a Lecco perché è un territorio che mi appartiene, con Antonio Rossi qui abbiamo condiviso una parte di vita amministrativa - ha spiegato Signorelli durante la presentazione lecchese del "V-Day" - Oggi nello slogan scelto per la campagna risuona anche la parola "rinascita": il segno di questa giornata è proprio la rinascita dopo un anno tremendo; un virus aggressivo più di quanto pensavamo, nessuna terapia di provata efficacia e lì le speranze erano tante un anno fa, un'aggressività che sembra addirittura peggiorata nelle ultime settimane con le varianti. Però io credo che questo vaccino rappresenti uno sforzo scientifico senza precedenti; di solito i vaccini hanno iter di almeno dieci anni, questo è stato fatto in dieci mesi; un sistema nuovo con un meccanismo genetico che se funzionerà, come crediamo, sarà una delle più grandi scoperte della medicina degli ultimi decenni, perché potrà essere applicato ad altri vaccini. Il mondo scientifico si compiace per la velocità e la novità scientifica importante».

«Segnale forte anche per l'economia»

«Oggi inizia una strada lunga e difficile perché dietro agli slogan c'è da convincere la popolazione, da fare la distribuzione giusta, il richiamo pone problemi tecnici non indifferenti dovendo chiamare 40 milioni di persone per la seconda dose. Dobbiamo tutti stringere i denti e crederci. Per la prima volta dopo quasi un anno si vede la fine del tunnel. Dal tanto vituperato vaccino potrebbe arrivare un segnale forte di cui il Paese ha bisogno, la rinascita deve passare dalla difesa della salute e della vita ma anche dall'impulso all'economia che sta soffrendo tantissimo, in particolare da noi nel Lecchese il turismo e montagna, due comparti caratteristici».

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