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Coronavirus, la Regione avvia il trattamento dei pazienti con i farmaci monoclonali. Moratti: «Sono un'arma in più»

«In Lombardia i centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questi trattamenti sono le 17 infettivologie presenti sul nostro territorio, oltre all'Asst Valtellina e Alto Lario»

Avviate, in Lombardia, le cure attraverso trattamenti monoclonali su pazienti affetti da Covid. «Un'altra arma, in questo caso come terapia, da mettere in campo nella nostra sanità di guerra contro il Covid», commenta la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Gli anticorpi monoclonali sono proteine in grado di neutralizzare gli antigeni, cioè quelle sostanze estranee all'organismo, come virus e batteri; stando a quanto riferito dal Pirellone, questi anticorpi sono di estremo interesse perché possiedono affinità altamente specifica per combattere il Covid legandosi facilmente al virus che viene così neutralizzato.

«A oggi - aggiunge Moratti - tra Asst, Irccs pubblici e privati accreditati, in Lombardia i centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questi trattamenti sono le 17 infettivologie presenti sul nostro territorio, oltre all'Asst Valtellina e Alto Lario. Sono poi in attesa di autorizzazione altre cinque Asst. Autorizzazione che di fatto andrà ad ampliare la platea di persone, affette da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi e moderati, che potranno essere curate con queste modalità».

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Selezione affidata ai medici

Il via libera di Aifa e del Ministero della Salute alle cure a base di anticorpi monoclonali è arrivato febbraio e la selezione del paziente è affidata ai Medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle Usca e più in generale ai medici (medicina interna, malattie infettive e pneumologia) che abbiano l'opportunità di entrare in contatto con questi pazienti che poi saranno presi in carico dalle struttura ospedaliere e ambulatoriali.

«Si tratta di una nuova frontiera per fronteggiare la terza ondata Covid che sta colpendo fasce di popolazioni più giovani cercando di scongiurare così una maggiore ospedalizzazione - conclude Moratti - Una tappa importante verso le Biotecnologie, del resto in Italia e in Lombardia ci sono le competenze per sviluppare questo tipo di innovazione».

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