Centro vaccinale di Olgiate, Erba annuncia un'interrogazione in Regione: «Assurdo chiuderlo»
«Giusto disappunto da parte di sindaci e cittadini. Il territorio è stato messo in difficoltà con una decisione improvvisa e incomprensibile»
«La decisione di ATS Brianza di chiudere il centro vaccinale di Olgiate Molgora ha creato disappunto e malumori tra i sindaci, ma anche tra i cittadini residenti nei Comuni che gravitano nella Brianza Lecchese. Questo territorio è stato messo in difficoltà con una decisione improvvisa e incomprensibile. A prescindere dalla veridicità delle giustificazioni fornite da Ats Brianza, ci troviamo di fronte all'ennesimo grave disservizio nella gestione delle vaccinazioni da parte di Regione Lombardia».
Il duro commento è stato espresso Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. L'esponente di opposizione in Regione Lombardia interviene così su uno dei temi di maggiore attualità a livello lecchese.
Ats Brianza: «Centri vaccinali, le criticità sono legate alla disponibilità di dosi. Li cerchiamo in tutta la regione»
«Alcuni amministratori e cittadini avrebbero avrebbero addirittura minacciato un esposto in Procura qualora non dovessero esserci fondate motivazioni alla base della decisione di dismettere il centro vaccinale di Olgiate - aggiunge Erba - Molti cittadini over 80 sono stati costretti a raggiungere destinazioni scomode per poter ricevere la dose di vaccino già programmata. La verità è che tutta la Brianza Lecchese è stata messa in difficoltà dalla chiusura di uno dei pochi centri vaccinali che stava funzionando molto bene. L'apertura degli altri siti, come quello di Casatenovo e di Merate, sono stati congelati e i cittadini sono costretti ad attendere ancora o a spostarsi altrove».
Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle dichiara infine: «Assurdo che in un momento come questo si chiudano centri vaccinali invece che aprirli e non si permetta nemmeno di finire le scorte già fatte pervenire. Porterò quanto prima un'interrogazione in Regione per fare luce su questo ennesimo disastro dei vertici della sanità lombarda».