Malfunzionamento di Facebook, anche i lecchesi cadono nel panico
Il continuo "down" dei social network scatena le preoccupazioni degli utenti. La dipendenza è incontrollabile: in Nuova Zelanda c'è addirittura chi ha chiamato la Polizia
«Anche a voi Facebook non va?» Alzi la mano chi, nella giornata di mercoledì 13 marzo, da metà pomeriggio sino a tarda sera, non ha scritto o letto un post simile. Il malfunzionamento patito dal social network di Mark Zuckerberg, così come da Instagram e da WhatsApp, ha gettato nel panico gli utenti di tutto il mondo, compresi naturalmente i lecchesi. Sono stati in particolar modo i gruppi a essere presi di mira con continue segnalazioni e domande tra il preoccupato e l'allarmato. C'è anche chi, per fortuna, ha scelto l'arma dell'ironia e dell'autoironia.
Potenza dei social network e della dipendenza che ormai sono in grado di generare negli utenti.
Non sorprende dunque, o fino a un certo punto, che in tutto il mondo ci sia stato anche chi ha pensato di allertare le forze dell'ordine. È accaduto in Nuova Zelanda.
L'allarme ha costretto i poliziotti a lanciare su Twitter un appello per chiedere alle persone di non chiamare il numero delle emergenze a causa del malfunzionamento dei social netowork. Il dipartimento di Polizia della regione neozelandese di Canterbury ha twittato:
Lo sappiamo, nemmeno i nostri profili Facebook e Instagram hanno funzionato in queste ore. Purtroppo però non possiamo fare nulla perché, lo sapete, i social network hanno sede in America e noi siamo la Polizia. Quindi per favore non chiamateci più per questo motivo.
We know. Our @facebook and @instagram haven’t been working either. Unfortunately we cannot do anything about this because, you know, they’re based in America and we’re the Police. So please don’t call us to report this. Pretty please.
— Canterbury Police NZ (@NZPCanterbury) 13 marzo 2019