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Sabato 17 e domenica 18 ottobre a Lecco le Giornate FAI d’Autunno 2020

Le mura e i sotterranei del castello di Lecco protagonisti dell’iniziativa che si terrà nel fine settimana.

La visita a “Le mura e i sotterranei del castello di Lecco”: la scelta della Delegazione del FAI, Fondo Ambiente Italiano, di Lecco per la partecipazione alla campagna nazionale “Censimento dei Luoghi del Cuore” del 2020 quest’anno sarà protagonista anche delle Giornate FAI d’Autunno. Il FAI, Delegazione di Lecco, per sostenere questa candidatura organizza due giornate, sabato 17 e domenica 18 ottobre, di visita a questi luoghi del centro della città che mai sono visitabili, se non, appunto, in occasione di percorsi organizzati per gruppi condotti da guide. Le guide sono, in questa occasione, del Gruppo Giovani del FAI di Lecco.

Sono in programma undici visite guidate, sia sabato sia domenica, nei seguenti orari: 9.30 - 10 - 10.30 - 11 - 11.30, pausa pranzo, 14 - 14.30 - 15 - 15.30 - 16 - 16.30. Ogni visita è aperta a dodici persone, di cui dieci si possono prenotare al sito web “FAI Prenotazioni”, con il pagamento di minimo 3 euro, tramite circuito PayPal o Carta di Credito. Il luogo di avvio della visita è il cortile interno della Biblioteca Civica “Uberto Pozzoli”, entrando direttamente da via Bovara. Per ragioni organizzative, anche legate alle restrizioni sanitarie in vigore, è necessario presentarsi, muniti di mascherina, almeno quindici minuti prima dell’orario della visita guidata. In caso di ritardo non è consentito raggiungere o unirsi al proprio gruppo a visita iniziata, e si perde il diritto acquisito con la prenotazione.

«Le Giornate FAI d’Autunno compiono nove anni e sono più vitali che mai, anche in un periodo complesso come quello che stiamo attraversando – sottolinea la capo delegazione di Lecco, Gaetana Santini -. A pochi giorni dalla conferenza stampa nazionale di presentazione dell'edizione 2020 delle Giornate FAI d'Autunno, e della conseguente apertura alle prenotazioni per gli eventi organizzati, constatare come i posti messi a disposizione per i Tour delle Mura e dei Sotterranei di Lecco siano già sold-out è motivo d'orgoglio per la Delegazione FAI di Lecco e per il suo Gruppo Giovani, promotori della riscoperta di questi beni preziosi all'interno della città. La rapidità nell'esaurire i posti disponibili, oltre alla grande quantità di e-mail ricevute per richiesta di ulteriori prenotazioni, è chiaro sintomo dell'interesse e della curiosità che questi luoghi riscuotono nei lecchesi».

Il FAI di Lecco coglie così l'occasione per ribadire il suo impegno nella cura e nella valorizzazione di questo patrimonio, oggetto del Censimento FAI 2020 dei Luoghi del Cuore, sottolineando l'importanza di questa parte di città anche nei confronti dell'Amministrazione Comunale, ribadendo come la necessità di una sua valorizzazione debba rappresentare una priorità per la città. Per tutto il fine settimana in cui verranno ospitate le Giornate FAI d'Autunno i volontari raccoglieranno le firme per ottenere un finanziamento utile ad un delicato restauro, quello del muro a mosaico collocato nei giardini della Biblioteca Civica, che attualmente rende inagibile l'accesso all'Arena collocata nel medesimo complesso. I punti di raccolta firme saranno presso la Biblioteca Civica, la Torre Viscontea e il Campanile di Lecco. Può firmare chiunque, minorenni compresi. La forte partecipazione da parte della cittadinanza costituisce il più grande segnale per puntare i riflettori su un qualcosa di identitario purtroppo passato in secondo piano negli ultimi anni.

“I luoghi del cuore” è il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio, che permette ai cittadini di segnalare al FAI, attraverso un censimento biennale, i luoghi che meritano tutela e valorizzazione. Si vuol intervenire sul patrimonio di storia, arte, natura e paesaggio.  Dopo il censimento, il FAI sosterrà i progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti. I vincitori riceveranno un contributo economico per realizzare un progetto di salvaguardia o di valorizzazione. L’iniziativa è sostenuta anche da Intesa Sanpaolo. Si può votare, liberamente e gratuitamente, a questo indirizzo https://fondoambiente.it/luoghi/mura-e-sotterranei-di-lecco?ldc o lasciando la propria firma nei due punti Fai della provincia: la libreria Cattaneo di Lecco, in via Roma 52, e la libreria Cattaneo di Oggiono, in via Marco d'Oggiono 7.

Mura e castello di Lecco

L’ intero centro di Lecco conserva e, in molti casi, nasconde i resti del castello in riva al lago, costruito nella prima metà del Trecento da Azzone Visconti, potenziato poi, anche con postazioni cannoniere, dagli Sforza, tra la fine del Quattrocento e il secolo successivo. Al tempo de “I promessi sposi” (1628-1630), il castello era sotto il dominio spagnolo. È citato nella prima pagina del romanzo: “Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l’onore di alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli…”. Il comandante, con parte della guarnigione, era alloggiato nell’edificio che oggi, e dal 1982, è sede della Biblioteca Civica di Lecco. Il castello è stato dismesso nel 1782 dall’imperatore Giuseppe II d’Austria. I privati che ne hanno acquistato le parti, in pochi anni, hanno raso al suolo quasi tutte le fortificazioni. Solo nella grande porzione del centro di Lecco con la Biblioteca, il suo giardino, le mura e il fossato si conservano ben riconoscibili questi resti del castello: la famiglia Bovara, imprenditori della tessitura, aveva acquistato, a fine Settecento, quella parte del castello trasformandola nella propria residenza, nel mezzo di un grande giardino.

Proprio nel giardino della Biblioteca si trova il manufatto artistico che merita l’intervento di restauro e salvaguardia: il muro con fontane, fatto a mosaico di piccole tessere di pietra e marmo, che sostiene la parte superiore del giardino, è pericolante. Il luogo è transennato, la scala acciottolata che si apriva nel mezzo è inagibile per il pericolo di crollo. Quest’opera, tipica dei giardini di delizia di due secoli fa, è stata realizzata dall’architetto Giuseppe Bovara nel 1810, nell’ambito dei lavori intrapresi per realizzare e abbellire la residenza della famiglia a cui apparteneva.

Il restauro consentirà a tutti di accedere alla parte alta del giardino, al belvedere delle mura e all’arena all’aperto. L’arena, costruita venticinque anni fa, dispone di duecentocinquanta, quasi trecento, posti. Ha ospitato rassegne di film, concerti, spettacoli e anche festival di alpinismo. Ora è inagibile, per la mancanza dell’accesso dal muro a mosaico. Insieme alla Biblioteca Civica diverrebbe un polo dello spettacolo e della cultura nel centro di Lecco.

Il giardino intero è di grande interesse storico e artistico. Sono stati conservati, e sono accessibili, con visite guidate, i camminamenti sotterranei del castello, con le postazioni di guardia, feritoie nelle mura e punto di osservazione nella parte più alta. Quest’ultimo luogo ha un particolare interesse perché consente di ammirare tutta la cerchia di monti attorno a Lecco. Quel paesaggio descritto nell’incipit de “I promessi sposi”, con il monte Resegone e la dorsale del monte Magnodeno. Da qui si può rileggere, con lo sguardo, “Quel ramo del lago di Como…”, ma si può anche ricordare che Manzoni ha scritto un “romanzo storico”, dove comunque la geografia fisica e politica hanno un ruolo decisivo. Al di là di quei monti, a partire dalle loro cime, c’era un altro stato, la Repubblica di Venezia, dove Renzo si rifugia in seguito ai guai di Milano e dove gli sposi andranno a vivere dopo il matrimonio. E ancora: guardando verso sud, si vedono le pendici del monte digradare verso il fiume Adda; in quel luogo di confine, c’era, e qualche rovina c’è tuttora, il “castello a cavaliere di una valle angusta e uggiosa” dell’Innominato, il personaggio che risolve il romanzo. 

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