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Lombardia zona arancione, Fontana non ci sta e dà la colpa all'Iss: «Realtà manipolata»

Il governatore replica e conferma la bontà dell'azione regionale sui dati. Ma i numeri dicono altro

Il presidente regionale Attilio Fontana torna alla carica respingendo le accuse. E nonostante il palese pasticcio della Lombardia nel fornire i dati all'Iss (Istituto superiore della sanità) (qui la vicenda) sull'epidemia da covid-19, la giunta regionale difende il proprio operato. Accusando Roma, come ormai da tradizione, di «calunnie». «La sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato», tuona Fontana sabato mattina, citando il giudizio pendente del Tribunale amministrativo che, a questo punto, si rivela ininfluente: la Lombardia da domenica 24 gennaio è già in zona arancione. 

«Ai professionisti della mistificazione della verità, ribadisco ancora una volta - prosegue il governatore - che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il ‘mal funzionamento’ dell’algoritmo che determina l’Rt dell’ISS. Chi, invece, sostiene il contrario lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico».

Di avviso opposto l'Iss, che fornisce come prove i numeri crudi: i dati della Lombardia erano incompleti e migliaia di guariti erano ancora considerati positivi, secondo il parere governativo.

Riparte la scuola

La zona arancione farà ripartire anche la scuola alle superiori, altra spina nel fianco del Pirellone. In una strategia precauzionale a molti poco chiara, infatti, la Regione aveva sempre spinto per tenere chiuse le scuole il più possibile, a differenza di bar, negozi e ristoranti. Questo "ufficialmente" per evitare una propagazione incontrollata di contagi, "ufficiosamente", invece, secondo molti commentatori, per mascherare le difficoltà nel potenziamento del Trasporto pubblico che le corse scaglionate comportano.

In ogni modo, già da lunedì le scuole medie riprenderanno la propria attività in presenza. La prefettura di Milano si è già attivata. Quelle secondarie di secondo grado potranno riprendere le lezioni in presenza secondo l’organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture. «Regione Lombardia, per quanto di propria competenza - conclude il governatore Fontana - ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture». Sperando, davvero, che non sorgano polemiche anche qui.

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