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Covid, Fontana: «L'incidenza dei nuovi casi ci porterebbe in zona arancione»

Presentato al Tar del Lazio il ricorso di Regione Lombardia contro l'ordinanza di Speranza: «L'Rt è un parametro in ritardo, si riferisce alla settimana dal 23 al 30 dicembre. Deve prevalere l'incidenza su 100 mila abitanti»

«Come anticipato nei giorni scorsi abbiamo presentato ricorso al Tar contro la decisione del Governo. Abbiamo anche chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, di rivedere i parametri che regolano questa decisione, così impattante sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese»

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo questa mattina, lunedì, in aula consiliare. «Credo sia oggettivamente evidente - ha proseguito - che la Lombardia e i lombardi hanno fatto, e stanno facendo, la loro parte con responsabilità e spirito di sacrificio. Per questo ritengo che l'assegnazione della zona rossa sia fortemente, e ingiustamente, penalizzante per la nostra regione. Mi auguro davvero - ha concluso - che possa riunirsi presto di nuovo il tavolo di confronto con le Regioni per rivedere, con il ministro Speranza, i parametri di riferimento».

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Nel corso del "punto stampa" con i giornalisti svoltosi lunedì pomeriggio, il governatore della Lombardia aveva precisato: «Si impugna il decreto nella parte in cui vengono dettati i criteri per la classificazione facendo riferimento agli scenari e livelli di rischio. Sulla validità di alcuni parametri erano già stati sollevati dubbi parecchie volte in sede di Conferenza Stato Regioni. Il parametro Rt - ha spiegato il presidente Fontana - è prevalente sugli altri ed è diventato ancora più invasivo dopo l'abbassamento delle soglie per entrare nelle fasce di rischio rosse, arancio e gialle. L'Rt è comunque un parametro strutturalmente in ritardo, in quanto si riferisce alla settimana dal 23 al 30 dicembre, oltre al fatto che non può essere l'unico».

Gli altri parametri

«L'incidenza dei nuovi casi - ha rimarcato - è invece il parametro più aggiornato e aderente alla realtà, esiste anche un documento tecnico che lo sancisce. Corretto, dunque, sarebbe stato considerare prevalente l'incidenza dei nuovi casi rispetto agli altri parametri, o quanto meno confrontarne i dati».

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente Fontana ha ribadito che «nel sistema di monitoraggio ho sempre sostenuto l'importanza dell'incidenza su 100 mila abitanti. Un elemento che nasce non da una mia suggestione, tant'è vero che lo stesso ministero della Salute il 7 gennaio scorso ha inviato alla Conferenza delle Regioni un documento frutto di un lavoro con l'Istituto Superiore di Sanità in vista della Conferenza Stato-Regioni avente a oggetto la revisione del sistema di valutazione e monitoraggio. Un documento - ha sottolineato il presidente Fontana - nel quale viene evidenziata l'importanza di tener conto di un limite di incidenza oltre il quale adottare misure di mitigazione, a prescindere dai livelli di rischio e Rt, considerato che oltre i 300 casi per 100 mila abitanti si verifica un sovraccarico dei servizi assistenziali: noi alla data della settimana oggetto del monitoraggio 4-10 gennaio eravamo intorno a 135, quindi non in area critica, come invece molte altre regioni che sono rimaste in zona arancione».

«Sono convinto che l'applicazione più coerente e corretta dei parametri - ha concluso il governatore Fontana - dovrà coerentemente condurre la Regione Lombardia dalla zona rossa a quella arancione. Nel caso in cui il Governo desse un riscontro alle nostre richieste, saremo pronti a ritirare il ricorso».

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