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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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«"No" al forno crematorio? Stiamo recuperando dieci anni di problemi. E il privato ricorrerà»

Piccata replica del sindaco Stefano Cassinelli dopo l'esultanza della minoranza: «Non c'è neanche il Piano cimiteriale»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Per corretta informazione, a prescindere dai proclami di vittoria di chi mistifica la realtà, si fa presente che la comunicazione di Regione Lombardia giunta il 23 aprile in riferimento all'avviso pubblico per manifestazione di interesse per lo sviluppo di rete degli impianti di cremazione recita: “la verifica preventiva ha dato esito negativo giacchè, all'atto di presentazione, priva del requisito di localizzazione dell'impianto all'interno del recinto cimiteriale in conformità al Piano regolatore cimiteriale”.

Siccome il Piano cimiteriale non è mai stato fatto a Dervio benchè obbligatorio per la legge regionale 33 dal 2009, considerato che l'attuale amministrazione ha dato il via all'iter per adeguarsi alla legge, e considerato che il progetto di tempio è all'interno del perimetro cimiteriale come da documenti inviati in Regione, si comunica che il proponente del project financing ha deciso di ricorrere presso il TAR e coprirà tutte le spese per il ricorso esonerando il Comune da qualsiasi spesa.

Nel rispetto delle opinioni di ciascuno e nella convinzione del valore futuro che possa avere questo tipo di impianto per il paese è giusto far presente che invece di fare qualunque cosa per distruggere si sarebbe potuto spendere un po' di energie anche per costruire e che oltre a non aver rispettato le prescrizioni di legge sul Piano cimiteriale il cimitero versa in condizioni di grave deperimento a cui stiamo cercando di porre rimedio con una intensa attività di manutenzione ordinaria e con un investimento di circa 70mila euro e con la partecipazione a un bando per avere altri 20mila euro da investire.

Ricordiamo anche che abbiamo dovuto impegnare molte energie per recuperare arretrati di circa 10 anni con 106 tumulazioni scadute che cubano circa 130mila euro di mancati introiti per il Comune, fondi che avrebbero permesso alla comunità di avere un luogo più dignitoso in cui custodire i propri cari.

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