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Dehors in piazza XX Settembre, Caterisano: «Ha sbagliato il comune»

Il presidente Fipe: «Non esiste che su un provvedimento così importante, che riguarda una delle piazze centrali di Lecco, gli uffici, quindi la parte tecnica, non dialoghino con l'assessore, ossia la parte politica»

La polemica sul dehors in piazza XX Settembre a Lecco non accenna ad attenuarsi. Dopo le prese di posizioni del titolare del nuovo esercizio e le risposte arrivate in Consiglio Comunale, interviene il presidente della Fipe Lecco e componente della Giunta di Confcommercio Lecco, Marco Caterisano.

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«Faccio subito una premessa: nessuno ce l’ha con il collega imprenditore né discute l’estetica di quanto è stato realizzato. La questione è di metodo, come ha fatto notare anche il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva. Il problema è tutto nella gestione della vicenda da parte della Amministrazione: se qualcuno ha sbagliato è proprio il Comune. Non esiste che su un provvedimento così importante, che riguarda una delle piazze centrali di Lecco, gli uffici, quindi la parte tecnica, non dialoghino con l'assessore, ossia la parte politica! Già questo è paradossale. La verità è che a Lecco manca un regolamento serio e coerente sulla occupazione del suolo pubblico, un regolamento che consideri quale Lecco vogliamo per i prossimi anni, anche tenendo conto della vocazione sempre più turistica della città. Come Fipe e come Confcommercio Lecco sono anni che chiediamo di intervenire e abbiamo anche avanzato delle proposte. Ma invece nulla, solo silenzio».

Rivalsa sul Comune?

Ora resta aperta la questione di un dehors che gli uffici hanno autorizzato al termine di un percorso condiviso con l'imprenditore e i suoi tecnici e che invece l'assessore sostiene pubblicamente essere difforme dal progetto:

«Il Comune dovrà decidere come risolvere la questione rispondendo alle sollecitazioni arrivate e facendo chiarezza. Resta la figuraccia fatta davanti ai lecchesi e agli operatori. Perché, se si deciderà che il "gazebo" deve restare, allora è chiaro che anche altri commercianti vorranno avanzare progetti e richieste in tal senso e quindi queste proposte andranno gestite e inserite in un piano coerente. Se invece si andrà a "sanzionare" chi ha fatto l'intervento, c'è il rischio che l'operatore voglia rivalersi sul Comune tutelando il suo legittimo investimento».

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