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Sabato, 20 Aprile 2024
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Missoltino, "Tesoro d'acqua dolce": la Rai sulle tracce del celebre prodotto lecchese

Il noto programma televisivo "Geo" ha mostrato tutta la filiera produttiva: dalla pesca dell'agone fino alla preparazione per il consumo

Il missoltino rappresenta una delle specialità culinarie del territorio lecchese. Un prodotto generalmente destinato alla cucina povera, ma che con il passare dei secoli è diventato apprezzatissimo anche dagli chef gourmet. A interessarsene è stato anche "Geo", programma di Rai 3 che ha realizzato un breve documentario che racconta tutta la filiera produttiva: dalla pesca dell'agone fino all'impiattamento di una ricetta non comune. Qui «si mantiene viva la tradizione della pesca dell'agone e della sua tradizione. Una terra che si rivela ricca di un patrimonio gastronomico invidiabile», spiega.

Missoltino, "Tesoro d'acqua dolce"

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"Tesoro d'acqua dolce": così viene definito il missoltino nella puntata andata in onda mercoledì 5 maggio. La prima tappa è sulla barca di Marco, pescatore lecchese che è stato seguito durante l'uscita serale nel lago in cui ha calato le reti, le stesse che recuperate il mattino seguente dopo una notte di rbutto tempo.

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Gli agoni pescati sono stati poi trasportati presso il laboratorio di trasformazione: la prima fase prevede lavaggio e salatura lunga due giorni, poi gli agoni vengono liberati e messi su una rastrelliera di legno per l'essiccamento, che avviene all'interno di locali riscaldati e dura alcuni giorni. Al posto delle misulte oggi si usano dei recipienti di latta, all'interno dei quali si mettono delle foglie di alloro; il contenitore viene poi coperto con un tappo di legno e pressato. I pesci riposano per un paio di mesi, perdendo il grasso eccedente.

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Da Lecco alla Brianza

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Altra specialità culinaria mostrata dal programma è quella rappresentata dal formaggino fresco prodotto a Montevecchia, una ricetta nata circa due secoli fa che viene portata avanti da piccoli caseifici artigianali. Il formaggio di latte vaccino pastorizzato viene lavorato a 26-28 gradi: si tratta di un'operazione veloce e la mancanza di stagionatura esalta il gusto del latte fresco; il prodotto finito arriva in tavola nel giro di 24 ore ed è subito pronto per la consumazione. Il suo utilizzo versatile: si può consumare al naturale o condito con olio e spezie, abbinato a noci e pan tramvai, conosciuti ai tempi come "panettone dei poveri" fatto con farina integrale e uvetta.

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Il missoltino riappare negli ultimi minuti del documentario, quando viene portato all'interno della cucina dello chef Matteo, che lo abbina alla patata di Oreno e lo cucina sulla griglia, anche questa una ricetta semplice e povera, tramandata nel corso dei secoli.

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Una lavorazione più raffinata è quella legata alla variante della pasta con le sarde tipica della Sicilia, che restituisce all'agone la propria origine marina.

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Guarda la puntata integrale (da 53'15")

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