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Gestione delle acque, «Stiamo lavorando per realizzare un progetto reale e concreto»

Nota congiunta del presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, del consigliere Mauro Piazza e dell'onorevole Alessio Butti in risposta alle critiche del sindaco di Cremia

«Fare di tutta l'erba un fascio è sempre sbagliato. Lo dimostra il fatto che noi, coniugando competenze statali e regionali, abbiamo lavorato per arrivare a definire le strategie migliori per una gestione ottimale del livello delle acque del lago di Como e delle risorse idriche del bacino idrografico del fiume Adda. Il progetto, che noi - non altri - abbiamo messo a punto con docenti universitari e presentato a tutto il mondo economico lariano, prosegue e l'impegno, scandito da costanti aggiornamenti, evidenzia la nostra sensibilità nei confronti di un tema che tocca direttamente una delle risorse più importanti del territorio, il Lario».

È quanto affermano in una nota congiunta il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, il consigliere Mauro Piazza e l'onorevole  Alessio Butti, vicepresidente della Commissione Territorio e Ambiente della Camera, in risposta alle dichiarazioni dell'ex sindaco di Cremia, Guido Dell'Era, preoccupato del trend particolarmente negativo del livello delle acque registrato in queste settimane.

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Il Ministero dell'Ambiente, opportunamente sollecitato in sede parlamentare, e Regione Lombardia hanno infatti collaborato con l'Università degli Studi di Milano e il Politecnico di Milano per la realizzazione di un piano efficace, che risolva definitivamente l'annoso problema della gestione delle risorse idriche locali.

Messi in campo 600mila euro

Regione Lombardia ha messo in campo risorse pari a 600mila euro, suddivise su tre annualità. Il progetto, presentato in  più occasioni e sedi, è stato generato grazie al confronto con le associazioni di categoria, e prende spunto dall'ascolto dei territori delle province di Como e Lecco. I due atenei hanno da subito avviato la raccolta dei dati necessari per concludere la prima fase. A causa delle limitazioni legate al periodo emergenziale Covid-19 e post-emergenziale in corso, è stata richiesta una proroga di tutte le scadenze previste dalla convenzione. A settembre si pensa comunque di organizzare un confronto con i sindaci dei Comuni rivieraschi.

«Con questo studio ci siamo posti l'obiettivo di superare lo storico problema della gestione delle acque. Lo sforzo concettuale ed economico impiegato mira a realizzare una piattaforma, tecnologicamente avanzata, che possa mettere d'accordo gli interessi di tutti, lavorando sulla "cultura del dato". Il nostro impegno è concreto e reale», chiudono Butti, Fermi e Piazza.

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