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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Via Airoldi e Muzzi

“Subito. Subito. Carlo libero!”. Una manifestazione per Carlo Gilardi: Appello e Comune prendono le distanze

Il gruppo che sostiene la causa del 90enne, ospitato da 40 giorni all'"Airoldi e Muzzi", ha organizzato una manifestazione per sabato 12. "Il ricco benefattore del lecchese che da 40 giorni è ricoverato in una Rsa contro la sua volontà", dicono "Le Iene". Sette le persone rinviate a giudizio

Da oltre quaranta giorni il professore Carlo Gilardi è ospite dell'"Airoldi e Muzzi", Rsa che si trova nell'omonima via di Lecco. Il 90enne di Aiurno è stato sottoposto a cinque perizie che ne hanno decretato la capacità d'intendere e di volere e "Le Iene", nota trasmissione che va in onda su Italia 1, nelle ultime settimane ha sollevato un vero e proprio polverone: sette persone, tutte di origine straniera, sono state rinviate a giudizio il prossimo 2 febbraio 2021 con l'accusa di circonvenzione d’incapace; alcune, infatti, avrebbero soggiornato nell'abitazione airunese di Gilardi, mentre altre, secondo l'accusa, avrebbero ricevuto delle donazioni. Tutti fatti che, secondo gli esami specialistici, sarebbero avvenuti per precisa volontà dell'uomo, recentemente trasferito presso la struttura del rione di Germanedo e il cui patrimonio è gestito da un amministratore di sostegno. Era stata la sorella del professore, circa un anno fa, a chiedere la tutela nel timore che l'uomo potesse sperperare interamente il suo patrimonio, salvo fare dietrofront poche settimane fa.

Il sindaco di Airuno Alessandro Milani ha scritto al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e al Presidente dell'Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari, per chiedere un intervento che aiuti a rasserenare gli animi, mentre per sabato 12 dicembre è stato indetto, da parte di coloro che chiedono la libertà di Gilardi, un comizio all'esterno degli Istituti "Airoldi e Muzzi". Il tutto senza l'ottenimento di un'autorizzazione da parte del Comune di Lecco, che anzi ha invitato a evitare assembramenti.

«Situazione assurda»

«Sabato 12 dicembre si terrà una manifestazione spontanea e volontaria per dare sostegno a Carlo Gilardi contro l’assurda situazione che lo vede coinvolto e costretto 
in RSA contro la sua volontà - scrivono gli organizzatori -. La manifestazione, nata su Facebook a seguito dell’ultimo servizio mandato in onda dalle Iene, vuole essere un segnale forte e significativo riguardo l’opinione pubblica sul fatto. È assurdo come venga negata la libertà di una persona lucida e contraria a questo trattamento, che di fatto ha un’amministratore di sostegno per la cura del suo patrimonio e non un tutore legale che ne fa le veci. Il corteo sarà in pianta stabile fuori dagli “Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi Onlus” dalle ore 15:00 alle 17:00. I manifestanti stanno predisponendo striscioni e cori per mandare un messaggio forte sia alla direzione della RSA che all’amministratrice di sostegno. È una situazione inaccettabile per il valore della libertà personale del singolo individuo ed è necessario che sia chiara l’indignazione pubblica e che Carlo Gilardi venga dimesso 
 e possa esprimere personalmente la sua opinione e il suo volere. Ci si augura che questo avvenga prima delle festività Natalizie. La partecipazione è libera».

Gli Istituti: «Manipolazione giornalistica»

In merito alla vicenda, trasmessa più volte dalla trasmissione “Le iene” che riguarda «il nostro ospite signor Carlo Gilardi», gli Istituti Airoldi e Muzzi Onlus hanno dato la loro versione.

«Siamo profondamente amareggiati dalle manipolazioni giornalistiche con le quali la trasmissione “Le Iene” ha trattato i nostri Istituti, che da ben 450 anni rappresentano una Istituzione pubblica benefica per la città di Lecco e la sua provincia e che hanno da sempre al centro della propria mission il prendersi cura con elevata dedizione e assoluta professionalità delle persone più deboli. Il ricovero del signor Carlo Gilardi è avvenuto secondo provvedimenti autorizzativi emessi dal Tribunale di Lecco su proposta dell’Amministratore di sostegno per la cura e protezione dello stesso considerando che, proprio in questi giorni, è notizia pubblica, è stato chiesto il rinvio a giudizio di n.7 persone con l’accusa di circonvenzione di incapace. L’amministratore di sostegno si sta adoperando, in accordo con le Istituzioni pubbliche competenti, per ricreare le condizioni ambientali e relazionali per permettere al sig. Gilardi un rientro in totale sicurezza verso la propria casa. Le dichiarazioni tramesse a carico di presunti lavoratori del nostro Istituto, insieme a molte falsità, oltre che essere lesive della privacy del sig. Carlo trasmettono una realtà distorta e forzata rispetto alla situazione attuale. Precisiamo che abbiamo già dato mandato ad un nostro legale di fiducia per sporgere denuncia contro tutti i soggetti responsabili, a tutela degli Istituti, degli altri ospiti e dei tanti operatori che con responsabilità hanno e continuano a lavorare in situazioni di criticità a seguito dell’emergenza sanitaria in corso».

Comune: «Nessuna autorizzazione rilasciata»

Il Comune, intanto, ha negato di aver concesso l'autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione: «Apprendiamo da canali web e social di un presidio autoconvocato in favore del signor Carlo Gilardi, promosso per sabato 12 dicembre davanti alla casa di riposo lecchese dove lui è ospite. A questo riguardo precisiamo che nessuna autorizzazione è stata rilasciata da parte del Comune di Lecco per tale manifestazione. Inoltre, il Comune di Lecco vuole ricordare che fino alla giornata di sabato 12 dicembre in tutta la regione sono in vigore le misure di sicurezza in attuazione delle normative anti-Covid della cosiddetta “zona arancione” le quali prevedono, oltre al divieto di assembramento, il divieto di uscire dal proprio comune. Fanno eccezione solo gli spostamenti motivati da "comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute"».

Appello: «Azioni a sostegno di Gilardi»

Anche Appello per Lecco, nelle persone del Capogruppo in Consiglio comunale Corrado Valsecchi e del portavoce Gaia Bolognini, ha preso le distanze dagli organizzatori: «"Vi assicuriamo è la verità, l'hanno detto anche alla televisione!". Questa frase riecheggia molto bene lo stato confusionale che si manifesta ogni qualvolta vengono mandati in onda servizi d'inchiesta televisivi che vengono presi per "oro colato" da una parte della cittadinanza. E non c'è verso di rivendicare un'analisi più approfondita: "L'hanno detto nel programma delle "Iene", quindi è vero!". La vicenda di Carlo Gilardi meriterebbe il massimo di riservatezza nel rispetto di una persona generosa, ma vulnerabile. Ma si preferisce stuzzicare, in maniera emozionale, gli istinti della pancia della gente inscenando una trama degna di un thriller. Quello che l'amministratore di sostegno, il Tribunale, la RSA "Airoldi e Muzzi" e le varie Autorità stanno facendo è a tutela del professore, non contro. In questa vicenda si può anche gridare allo scandalo, al diritto sacrosanto alla libertà individuale, ma non crediamo che così si stia facendo l'interesse vero del Sig. Gilardi. Quante situazioni di questo genere ci sono in Italia? Persone che hanno bisogno di essere seguiti da un amministratore di sostegno, dai servizi sociali, dalle Autorità competenti ogni giorno per non finire in una spirale d'inganni, truffe e violenze psicologiche. Apprendiamo che sabato qualcuno ha deciso di promuovere una manifestazione per "liberare subito Carlo". Ci auguriamo che il Comune, la Prefettura e la Questura non acconsentano ad assembramenti di questo genere e neghino qualsiasi autorizzazione alla manifestazione. La priorità è la tutela del professore e non certo dare altro materiale giornalistico alle "Iene" che possono tranquillamente, se vogliono, svolgere il loro lavoro d'inchiesta e di approfondimento senza particolari problemi. In piena pandemia non è proprio il caso di promuovere una manifestazione per una supposta e non comprovata violazione di un diritto personale che tutte le Autorità, dal Sindaco del paese al Tribunale, dall'RSA all'amministratore di sostegno, negano esserci. "Appello per Lecco" crede che su questa vicenda debba saggiamente diminuire la tensione popolare principalmente per il bene del prof. Gilardi. Un po' di fiducia nelle Istituzioni, ogni tanto, non guasterebbe, perché ognuno di noi potrebbe un giorno avere un proprio caro nelle condizioni di dover ricorrere a tutela per non subire soprusi e mortificazioni».

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