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Lecco? Uno dei luoghi dove si respira meglio in Lombardia. "Ma non abbassiamo la guardia"

L'intervento di Legambiente dopo i recenti dati (incoraggianti) sulla qualità dell'aria nel nostro territorio

La recente analisi di Legambiente Lombardia sui dati Arpa relativi alla qualità dell’aria nella nostra regione sottolinea come le due fonti prioritarie di emissioni che danno luogo agli elevati livelli di particolato sospeso siano il traffico automobilistico e le emissioni zootecniche. Per questi parametri le città di Milano e Cremona risultano rispettivamente le più inquinate. Per materiale particolato aerodisperso si intende l'insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria. Queste sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera, vengono trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione e sono in grado di penetrare nell’apparato respiratorio umano e quindi avere effetti negativi sulla salute.

La situazione e i dati riguardanti città e regione

In questo scenario la buona notizia è che la città di Lecco non risulta invece aver infranto il tetto massimo concesso dalla normativa europea per quanto riguarda le giornate di smog elevato ovvero con polveri oltre i 50 microgrammi/mc: 35 giorni all’anno secondo le vigenti norme europee. "La nostra città - conferma Legambiente Lecco - ha totalizzato 20 infrazioni, restando, insieme a Sondrio (17) e Varese (14), in una zona verde. Pur virtuoso rispetto ad altri capoluoghi lombardi questo numero non rispetta ancora le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per cui devono essere meno di 4 all’anno le giornate di smog estremo. Per quanto riguarda invece i valori medi annui, Lecco non supera il valore soglia stabilito dalla normativa europea (40 microg/mc per le polveri sottili), rimanendo a 21,7: resta ancora superiore ai 15 microg/mc stabiliti come valori di riferimento per la salute umana fissati dall’Oms".

"L'impegno ecologico dell'Amministrazione lecchese fa ben sperare"

Questi numeri ci restituiscono un quadro complesso del nostro territorio "con dati buoni ma non troppo" rispetto ai quali non bisogna abbassare la guardia, ma cercare di raggiungere risultati ancora migliori. Il tutto ricordando che la situazione lecchese si inserisce comunque all’interno di un quadro regionale estremamente deludente. "A far ben sperare è però l’impegno dell’amministrazione lecchese degli ultimi anni, che ha visto la messa in atto di buone pratiche di sostenibilità e strumenti che possono portare ad un sostanziale cambiamento - aggiunge l'associazione lecchese guidata da Laura Todde - Abbiamo partecipato con interesse agli incontri di presentazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) e Biciplan del Comune di Lecco organizzati dall'assessorato all'ambiente nel mese di dicembre 2022 e aperti a tutta la cittadinanza".

Importante il ruolo della mobilità sostenibile

"Tra gli spunti di riflessioni degli interventi abbiamo trovato importante la precisazione per cui investire sulla mobilità sostenibile non significa mettere in conflitto gli interessi degli automobilisti con quelli di ciclisti e  pedoni. Considerando anche come ogni utente possa essere autista, ciclista o pedone in momenti diversi, è lungimirante piuttosto andare a garantire a tutti gli utenti della strada condizioni di sicurezza e facilità di spostamento. Migliorare la ciclabilità di una città non significa realizzare infatti piste ciclabili, ma rendere le strade più sicure e inclusive, riducendo la velocità e riorganizzando la gerarchia e la funzione delle strade". Altro aspetto degno di nota è quello relativo alle cosiddette zone 30. "Progettare una città a 30/kmh significa migliorare la sicurezza, valorizzare la bellezza, favorire la partecipazione e adottare una visione lungimirante dello spazio pubblico come spazio di vita dei cittadini e dei turisti".

"Fare rete per una transizione green seria e non estemporanea"

"Questo grosso sforzo pianificatorio necessario per una transizione seria e non estemporanea - aggiunge Laura Todde, presidente di Legambiente Lecco - si dovrà tradurre in una rapida sequenza di delibere e interventi concreti che incidano sulle modalità di spostamento di cittadini e turisti, che potranno scegliere di rinunciare all’auto privata o ridurne di molto il suo utilizzo, avendo però garantite adeguate alternative e con un guadagno per la collettività in termini di sicurezza e salute. Questo è un obiettivo che ci auguriamo non incontri intralci di natura politica, o burocratica, ma anzi veda una grande collaborazione di tutti i soggetti coinvolti (agenzia del Tpl, trenord e Rfi, aziende e associazioni di categoria oltre che gli
amministratori) perché troppo a lungo si è temporeggiato sulla prevenzione per intervenire solo in fase di emergenza e sappiamo che questo approccio si rivela sempre più costoso e improduttivo".

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